Go Go Tales: una fabbrica di sogni

Il 20 giugno esce Go Go Tales, un film di Abel Ferrara, distribuito dalla Mediafilm. Nel cast: Willem Dafoe, Asia Argento, Riccardo Scamarcio, Stefania Rocca, Mattew Modine, Bob Hoskins.

Il “Ray Ruby’s Paradise” è molto più di un locale per spogliarelliste: è una fabbrica di sogni per ballerine in cerca di fortuna, gestita dal carismatico Ray Ruby e da una serie di personaggi che gli ruotano intorno, altrettanto stravaganti.
Ray Ruby, coperto di debiti, sta disperatamente cercando di non far chiudere il suo locale, dove le più belle ragazze “GoGo” non sono delle semplici lap-dancers, ma appartengono all’agenzia di talenti “Ray of Hope” (Raggio di speranza) che promette loro di diventare, forse un giorno, superstar di Hollywood.

La storia si svolge tutta in una sola notte, dal tramonto all’alba, a Manhattan, nel night club di Ray, costretto a scontrarsi con i debiti e con la proprietaria dello stabile, stanca di non ricevere l’affitto.

Suo fratello Johnie, inoltre, vorrebbe “staccare la spina” del Paradise e ha deciso di non finanziare oltre il locale.
Ma il sognatore che è in Ray ha la meglio e, grazie al consiglio dell’amico Jay, decide di investire i risparmi di una vita in un “mega sistema” nel tentativo di vincere la lotteria.

Ciò che ne consegue è uno spettacolo quanto mai divertente e surreale: vince ma, ironia della sorte, ha smarrito il biglietto della lotteria! Chissà se lo ritroverà…

Fonte: www.mediafilm.it

1 commento su “Go Go Tales: una fabbrica di sogni”

  1. Che nostalgia! nostalgia del cattivo tenente, di fratelli, king of ny… Abel Ferrara si è perso, e non da questo film… può capitare! Così come ci si può ritrovare, magari su un’altra strada, completamente diversa, ma ora il mondo di Ferrara è una foresta confusa senza via d’uscita. Ha bisogno di mille personaggi per riempire i vuoti che rimangono tali. è una commedia? non ci si diverte. è un film erotico? non ci si eccita. è un film torbido e provocante? non ci si scandalizza. Forse l’anima di Ferrara è un groviglio di fantasmi e vecchi amici pronti, a differenza dei topi, a salire sulla nave che affonda. Loro ci sono saliti e la nave si è fatta più pesante ed è colata a picco più in fretta. E’ un film arido perchè arida è l’anima del regista: arida di idee, di tormenti interiori da investigare e risolvere, arida di ispirazione. Peccato! Peccato che i giornalisti si siano lasciati trascinare nell’ennesimo tranello (o lo hanno costruito loro?) e si è parlato solo del bacio “canino” di Asia, quando una volta visto il film si è potuto constatare quanto poco avesse a che fare con la storia, le atmosfere statiche e angosciantemente fallimentari del film stesso. Un bacio così “scandaloso” che basta vedere “tutti pazzi per mary” per ridurlo ad un mero bacino sulla fronte… peccato per ferrara, peccato per i giornalisti, peccato per chi ha pagato il biglietto e si è terribilmente annoiato

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