Il Comune di MOMPEO (RI) istituisce l’ 11^ FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CORTO IN SABINA – “PREMIO NANNI LOY” che si svolgerà a MOMPEO dal 12 al 19 luglio 2008.
I primi dieci anni del Festival sono stati caratterizzati dalla partecipazione sia di giovani autori alle prese con le loro “opere prime”, che di registi ed attori di chiara fama che hanno presentato la loro esperienza in questo Festival. Nel 2005 e nel 2007 il Festival ha ottenuto il patrocinio ed il Premio di RaiFiction. Dalla sua istituzione il Festival conferisce un premio intitolato a Nanni Loy, che con la “candid camera” lanciò questo nuovo genere cinematografico che affascina e soprende.
Il Direttore Artistico del Festival è il Prof. Ferruccio Marotti, Direttore del Centro Teatro Ateneo dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Breve Storia del Successo del Cortometraggio
È stata la Francia a produrre un gran numero di cortometraggi di qualità: da Luis Lumière ad Alain Resnais e Méliés attraverso Jean Vigo (A proposito di Nizza), Jean Lods (La vita di un fiume), Charles Rouquier (Il bottaio, Il carraio), Jean Epstain (La tempestosa), Jean Painlevé (che si cimentò in moltissimi film a carattere scientifico), Jean Rouch (con film-studio antropologico-etnografici), Paul Grimault (film d’animazione), il già citato Jean Grémillon (con i documentari sull’arte) e molti altri. Non si deve assolutamente dimenticare che il cortometraggio è stato, e forse rimane ancor oggi, il formato più adeguato per le sperimentazioni stilistiche e come sorta di “opera di presentazione” per moltissimi registi.
In Italia ricordiamo Luciano Emmer, Antonioni negli Anni Cinquanta e non molto più tardi Monicelli; per il Belgio Henri Storck e Paul Haesaerts; per l’Olanda il militante Joris Ivens; per la Danimarca lo straordinario contributo al corto di un maestro del cinema, Carl Theodor Dreyer con il film Hanno perso il traghetto; per la Svezia Arne Sucksdorff con i suoi brevi documentari sulle città; per l’Unione Sovietica i corti di zoologia ed etologia e infine da menzionare sono gli Stati Uniti con Scorsese e con il più grande documentarista di tutti i tempi: Robert Flaherty.