Biutiful Cauntri, il documentario sull’ecomafia campana diretto da Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero, è nelle sale cinematografiche della Francia dal 16 Luglio.
Dopo Gomorra di Roberto Saviano che ha avuto un successo planetario, un altro film nostrano che cerca di raccontare i problemi della nostra penisola.
Biutiful Cauntri parla del problema dei rifiuti, meccanismi ampi e complessi che riguardano la politica, l’economia, la criminalità, la salute pubblica e che interessano non solo la Campania, ma l’intero Paese.
Allevatori che vedono morire le proprie pecore per la diossina. Un educatore ambientale che lotta contro i crimini ambientali. Contadini che coltivano le terre inquinate per la vicinanza di discariche.
Storie di denuncia e testimonianza del massacro di un territorio. Una camorra dai colletti bianchi, imprenditoria deviata ed istituzioni colluse, raccontata da un magistrato che svela i meccanismi di un’attività violenta che sta provocando più morti, lente nel tempo, di qualsiasi altro fenomeno criminale.
Le Monde ha definito il documentario “un’introduzione appassionante a Gomorra” e “Una visione apocalittica che sa di sporco e che trova le immagini per far sentire anche a noi un senso di sporcizia”.
Ciò che ha più sconvolto, a detta di Le Monde, è stato vedere i pastori che contano le pecore che muoiono brulicando l’erba ormai carica di diossina, cosa che ha cambiato radicalmente l’immagine del tipico pastore campano.