Lo spazio Crossroads di settembre al Cinema Massimo propone il consueto appuntamento con il rockumentary. Il grande protagonista, questa volta, è Kurt Cobain, l’indimenticabile leader dei Nirvana, che – dopo la morte – è assurto a simbolo dell’intero movimento grunge. La sua figura è rievocata dal documentario Kurt Cobain. About a Son di AJ Schnack, presentato alla Festa di Roma del 2006 e mai distribuito in Italia. Il mito di Cobain popola da tempo l’immaginario dei cineasti. Gus Van Sant, ad esempio, ha costruito proprio su Cobain il personaggio di Blake, protagonista di Last Days (2005), uno dei film più sperimentali e interessanti sul mondo della musica rock. Kurt Cobain Seattle 5 aprile.
1994 aveva costituito i Nirvana nel 1987 con Krist Novoselic e in due anni la band era diventata uno dei gruppi leader della scena musicale grunge di Seattle.
Nel 1991 l’uscita del singolo Smells Like Teen Spirit aveva segnato l’inizio di una decisa svolta della musica rock , che cominciò ad allontanarsi dai generi egemoni degli anni Ottanta e a indirizzarsi verso l’alternative rock.
I media musicali avrebbero poi considerato quel brano l’inno di una generazione e, con esso, Cobain il portavoce della generazione X. Negli ultimi anni della sua vita Cobain lottò contro la dipendenza dalla droga e le pressioni dei media su di lui e sulla moglie Courtney Love, da cui ha avuto una figlia. L’8 aprile 1994 fu trovato morto nella sua casa di Seattle, ufficialmente a causa di un colpo di fucile esploso da lui stesso. Negli anni seguenti sulla sua morte si sviluppò un acceso dibattito.
A completamento del programma e come omaggio a Cobain, viene presentato il poco noto Salad of a Thousand Delights, ripresa di un concerto dei mitici Melvins a Olympia, WA, nel maggio del 1991. I Melvins, nati nel 1983, sono la band che più ha influenzato i Nirvana e l’intera scena grunge. Cobain li cita spesso nelle interviste e nei suoi diari, sempre con inequivocabili attestati di stima.