Il cinema americano rimette le lancette dell’orologio indietro.
Non è questione di ore solari, ma voglia di ributtarsi a corpo morto sul ‘full contact’. Cinema senza esclusione di colpi, di quelli che mandavano in solluchero le platee degli anni Ottanta, sferrando colpi proibiti a cui era impossibile resistere.
L’epoca di Van Damme e dei suoi epigoni è definitivamente chiusa? Non fa niente. Jeff Wadlow (lo avevamo già apprezzato nel suo precedente “Nickname: Enigmista“) aggiorna quella straordinaria formula ludica al cinema di oggi. E non racconta di supereroi nerboruti pronti a tutto pur di avere la meglio sull’avversario, ma taglia trasversalmente il mondo giovanile.
“Never Back Down” (letteralmente ‘mai cedere, mai tirarsi indietro’) non è semplicemente un affresco di corpi in lotta, punta più in alto. E in primis racconta i giovani d’oggi, regalandoci uno spaccato muscolare e avvincente di un universo abitato da ragazzi che si affacciano alla vita e di desideri pronti ad esplodere con tutta la forza.
Non basta. Perché il film di Wadlow passerà alla storia del cinema di genere come la prima opera ad aver messo al centro del racconto le cosiddette ‘Mixed Martial Arts’, vale a dire le arti marziali miste.
Pane per i denti di tutti gli appassionati del combattimento corpo a corpo. “Never Back Down” non è infatti un film di kung fu, né di karate o kickboxing, ma un’opera che assembla per la prima volta ogni tipo di arte marziale, dando vita ad un allucinante e serratissimo patchwork di colpi mai visti sul grande schermo.
Wadlow si è probabilmente ricordato della massima aurea di Bruce Lee (‘il miglior combattente non è un pugile, un karateka o un Judoka. Il miglior combattente è qualcuno che si può adattare a qualsiasi stile di combattimento’) e l’ha fatta sua, dando vita ad una ininterrotta galleria di scontri al calor bianco, coreografati con uno spiccatissimo gusto per i cromatismi rosso sangue e gli eccitati arcobaleni di violenza e dolore.
Wadlow riparte dal sudore dei corpi, dallo spirito di sacrificio e abnegazione, tornando a raccontare l’uomo e la sua quotidiana lotta per la sopravvivenza. E regalandoci un compendio di lotta e buoni sentimenti che negli Stati Uniti è diventato nel giro di pochissimo tempo un vero cult movie, anche grazie alla straordinaria bravura degli interpreti, fra i quali Sean Faris e Djimon Hounsou.
Semplicemente impossibile perdere Never Back Down, distribuisce Medusa.