Passando per il teatro internazionale, ma anche nostrano, arriva nella trasposizione cinematografica Il dubbio, un’opera intensa e ricca di sfumature emotive dello scrittore e sceneggiatore John Patrick Shanley che porta sullo schermo la sua opera teatrale, in una storia sulla ricerca della verità, le forze del cambiamento e le devastanti conseguenze della giustizia cieca in un’epoca definita dalle condanne morali. In Italia l’opera teatrale ha visto come protagnositi, Stefano Accorsi nella parte di Padre Flynn e una Lucilla Morlacchi irreprensibile e altera, nella parte di Sorella Aloysius Beauvier.
E’ il 1964, a St. Nicholas nel Bronx. Un deciso e carismatico prete, Padre Flynn (Philip Seymour Hoffman), sta cercando di allentare i rigidi costumi della scuola, che vengono custoditi gelosamente da Sorella Aloysius Beauvier (Meryl Streep), la Preside con il pugno di ferro che crede nel potere della paura e della disciplina. I venti del cambiamento politico stanno soffiando all’interno della comunità e in effetti la scuola ha accettato il suo primo studente di colore, Donald Miller. Ma quando Sorella James (Amy Adams), un’innocente piena di speranza, condivide con Sorella Aloysius il suo sospetto che Padre Flynn stia prestando troppa attenzione a Donald, Sorella Aloysius è felice di iniziare una crociata sia per svelare la verità che allontanare Flynn dalla scuola. Ora, senza uno straccio di prova se non la sua sicurezza morale, Sorella Aloysius lancia una battaglia contro Padre Flynn, uno scontro che minaccia di sconvolgere la chiesa e la scuola con conseguenze devastanti.
Dopo il successo internazionale dello spettacolo, Shanley ha iniziato a credere che Il dubbio, con la sua capacità di provocare e commuovere il pubblico di tutto il mondo, potesse fare lo stesso con le platee cinematografiche. Shanley ha scritto sceneggiature per due decenni e si è aggiudicato un Oscar per aver scritto la commedia “Stregata dalla luna”. Adattare Il dubbio, come rivela lui stesso, è stato il suo lavoro più complesso. La sfida era di rivedere completamente la sua opera e consentirle di diventare una creatura diversa sullo schermo: più viscerale, dinamica e aperta ai quartieri in fermento della crescente classe operaia nella New York degli anni sessanta.
Quando ha iniziato a realizzare l’adattamento, ha notato che trasferire la storia sullo schermo gli permetteva di esplorare molti elementi che non potevano essere affrontati nella rappresentazione teatrale: la vita delle suore, i bambini a scuola e il mondo nel quartiere del Bronx alla vigilia di cambiamenti importanti. Shanley rivela di aver voluto “esprimere un vero senso di comunità, perché sapevo che se avessimo passato del tempo con le famiglie e questi ragazzi, avremmo iniziato a capire come le azioni che avvengono in chiesa hanno un’influenza sul mondo esterno. Alla fine, credo che le conseguenze del conflitto tra Flynn e Aloysius abbiano delle ripercussioni emotive più profonde, perché noi vediamo chi sta pagando il prezzo della loro battaglia. Il film mi permetteva di approfondire questo aspetto della storia come non avevo potuto fare a teatro, anche se lo avevo sempre desiderato”.