Il grande cinema torna sulle rive svizzere del Lago Maggiore. Comincia proprio oggi la 62° edizione del Festival del Film di Locarno che si concluderà il 15 agosto. Il programma completo proporrà 180 film, 210 tra corti e mediometraggi, tutti suddivisa in circa 10 sezioni.
L’inaugurazione si terrà alle 17.00 con una celebrazione del centenario della musica da film, che cade proprio quest’anno. Verrà proiettato Vitus, film di Fredi M. Murer, il cui protagonista, il giovanissimo pianista Teo Gheorghiu, si esibirà poi anche dal vivo con l’Orchestra della Svizzera Italiana, diretta da Mario Beretta, autore delle musiche originali del film. Come a dire che il maestro darà il la alla manifestazione, con la grande festa alle 19.30.
Il Festival, come da tradizione, anche quest’anno punta i rifletori sul giovane cinema europeo, con uno sguardo a oriente grazie alla ricca e appassionante retrospettiva sui manga giapponesi, ma senza disdegnare il cinema americano. Da queste parti raramente si assiste al glamour patinato di Cannes o a quello piu’ casareccio di Venezia, ma gli appuntamenti non mancano. Molto atteso il film d’apertura della sezione Piazza Grande che verà proiettato questa sera, appunto in Piazza Grande, lo schermo all’aperto piu’ grande d’Europa. Si tratta dell’americano 500 Days of Summer (dove Summer non è l’estate, ma il nome della protagonista, che nella versione italiana si chimerà Sole), una commedia romantica in cui un giovane e romantico ragazzo (Joseph Gordon–Levitt) perde la testa per una collega fatalista e che non crede nell’amore (la regina dell’indy cinema Zooey Deschanel). Dopo un’opera prima leggera, almeno sulla carta, la serata continuerà l’ultima fatica del regista israeliano Amos Gitai, che già dal titolo promette ben altro impegno: La Guerre des Fils de Lumiere contre les Fils des Tenebre (la guerra dei figli della luce contro i figli delle tenebre).
Ci sarà anche molta Italia in questo Festival: una trentina di film tra corti e lungometraggi, nonchè la presenza di Alba Rohrwacher in giuria. Spiccano comunque i nomi di Tony Servillo, a cui verrà conferito il prestigioso Excellence Award e di Pippo Delbono che presenterà l’insieme dei suoi lavori per cinema e TV, fra cui, in prima internazionale, il suo ultimo lungometraggio, La Paura, girato con un telefono cellulare. Attesa anche per il lavoro di giovani registi come la ventottenne milanese Daniela Persico o di ritorni, come Roberta Torre (Tano da morire) con Itiburtinoterzo.
Insomma, da oggi iniziano oggi i 10 giorni di attesa per sapere chi si aggiudicherà il Pardo d’Oro, sebbene ci sia già una certezza: il Pardo d’Oro alla carrier ache quest’anno andrà a William Friedkin, con tanto di proiezione di Vivere e Morire a Los Angeles, venerdi’ prossimo in Piazza Grande. Ed é già un appuntamento imperdibile.
Sara Sagrati