Archiviata la prima giornata, tra feste, concerti, commedie e drammi, almeno cinematografici, il 62° Festival del Film di Locarno entra nel vivo iniziando a fare sul serio. In una gironata caldissima, in cui il cinema diventa anche refrigerio, eri in concorso sono stati presentati il sudafricano Shirley Adams dell’esordiente Oliver Hermaus e Wakaranai del giapponese Masahiro Kobayashi, vecchia amicizia del Festival, avendolo vinto nel 2007 con Ai no yokan.
Il primo film racconta le gesta di una madre, il secondo quelle di un figlio. Nel primo si vuole indagare i rapporti tra povertà e violenza in una Città del Capo straziata ancora dalle violenze razziali, nel secondo si segue il destino di un adolescente in un Giappone disgregato e dove gli individui si sentono sempre più isolati.
Niente da ridere nemmmeno in Piazza Grande dove è stato proiettato Unter Bauern – Retter in der nacht del tedesco Ludi Boeken. Qui si torna indietro nel tempo per raccontare una storia vera della Seconda Guerra Mondiale: quella in cui una famiglia ebrea viene salvata da una famiglia contadina di iscritti al partito nazista. La dichiarazione di intenti del regista è chiara: solo 455 tedeschi hanno aiutato ebrei tedeschi a sfuggire dalla deportazione, ma chi salva un’anima salva il mondo intero. Il film, non totalmente riuscito, ma sicuramente carico di grande umanità, è stato accompagnato dall’intero cast, nonché dall’autrice del libro autobiografico da cui è stato tratto il film e dalla sua amica e salvatrice. Due anziane signore insospettabili oggi, ma che 60 fa hanno fatto la storia e che ieri sera hanno ricevuto un calore indescrivibile dal pubblico della Piazza Grande.
oggi si inizierà a parlare italiano: Tony Servillo riceverà l’Excellence Award e Francesco Gatti e Daniela Persico presenteranno i propri film nella sezione Ici & Ailleurs. In bocca al lupo!
Sara Sagrati