Il connubio tra calcio e cinema non è certo una cosa nuova. Sono molti i film che parlano di calciatori, allenatori e tifosi, alcuni ben riusciti, altri divertenti, altri assolutamente dimenticabili. Negli ultimi anni si sono moltiplicati anche le storie biografiche sui grandi protagonisti, come per esempio il film di Kusturica su Maradona, ma anche i documentari, come per esempio quello su Zidane uscito l’anno scorso. Mai però si era vista una cosa del genere: un film tutto dedicato agli arbitri. Ieri a Locarno è stato presentato l’interessante e divertente documentario Kill the Refree, che probabilmente in Italia uscirà con il titolo Gli Arbitri, di Yves Hinant e Jean Libon. Un’occasione unica per sbirciare il dietro le quinte di una professione sempre più protagonista, che è stata filmata sul campo e nel privato durante gli Europei di calcio del 2008.Un documento interessante, divertente e a tratti commovente che sostiene fortemente la causa di un gioco del calcio più civile. “Volevo guardare laddove gli sguardi non si erano ancora posati, vivere il più vicino possibile ai loro dubbi, alle loro certezze e ai loro interrogativi in quanto uomini, e non solamente come arbitri” ha dichiarato il regista Jean Libon.Grazie a questo film, poi, ieri il Festival è stato invaso dai più famosi arbitri di calcio: Howard Webb (Inghilterra), Enrique Gonzalez Mejuto (Spagna), Roberto Rosetti (Italia), Peter Fröjdfeldt (Svezia), Massimo Busacca (Svizzera), Olegario Benquerença (Portogallo) nonché il mitico Pierluigi Collina. Inconsapevolmente, o forse no, più divi dei veri divi, sono stati coccolati e fotograti. Tante richieste di autografo e rincorse, sopratutto a Collina, per strappargli dichiarazioni sulla moviola in campo (ovviamente non rilasciate). Ma quello che più ti colpisce e accorgersi a tarda serata che tutti insieme, erano a cena fuori in un locale assolutamente anonimo a ridere e scherzare… chissà se stavano discutendo sul fuorigioco non segnalato all’Olanda contro l’Italia in semifinale.
Sara Sagrati