William Friedkin, il regista de L’Esorcista, è arrivato a Locarno per ricevere il Pardo d’Onore alla carriera e stamattina ha incontrato il pubblico: un vero fiume in piena.
Classe 1935, William Friedkin inizia a lavorare per una stazione televisiva di Chicago: “non ero un bravo studente e dopo il liceo risposi ad un’inserzione per ragazzi volenterosi che volevano iniziare dal basso. Cominciai dal servizio distribuzione posta e dopo pochi anni ero già regista di trasmissioni live”.
A differenza di altri registi della sua generazione, come Coppola o Scorsese, il suo nome non è famoso al grande pubblico, ma il suo lavoro artigianale ci ha regalato molto: Il Braccio Violento della Legge, con l’inseguimento in auto più famoso della storia del cinema, Vivere e Morire a Los Angeles, uno dei migliori polizieschi di sempre, il censuratissimo Cruising e ovviamente L’Esorcista. “La produzione non voleva Ellen Burstyn nel ruolo della madre, avrebbe preferito Audrey Hepburn. Lei aveva accettato ma voleva che girassimo in Italia, dove si era appena trasferita. Lo chiesero allora a Anne Bancroft, che pero’ era incinta e a Jane Fonda che rispose che non avrebbe fatto questa stronzata capitalistica.”
L’Esorcista rimane ancora oggi uno dei maggiori successi commerciali della storia del cinema e il più famoso tra i suoi film. Ironicamente fu proprio l’incontro con un prete che lo indusse a pensare al suo primo film. Si trattava del confessore di detenuti nel braccio della morte che gli raccontò la storia di Philip Crump, un ragazzo afroamericano, probabilmente innocente, che stava per essere condannato. Friedkin trovò subito una troupe e realizzò un documentario per la televisione che permise a Crump anche di ricevere la grazia.
Una vita spesa per il cinema, che ancora oggi continua tra set cinematografici, televisivi (ha diretto anche due episodi di CSI con il suo attore feticcio William “Grisson” Petersen) e teatri lirici, la sua grande passione.
Domani sera gli verrà consegnato un meritatissimo Pardo D’Onore in Piazza Grande, lo schermo all’aperto più grande e tecnologico d’Europa, dove verrà anche proiettato Vivere e Morire a Los Angeles. Un capolavoro da recuperare, un’esperienza da non perdere.
Sara Sagrati