Per coloro che hanno visto Riparo il nome di Marco Simon Piccioni non è di certo sconosciuto. Il film raccontava la storia di una coppia lesbica che accoglieva in casa, nell’operoso nord est, un giovane clandestino tunisino. Il film, bellissimo, fu selezionato a Berlino e in molti altri festival in giro per il mondo, ma per riuscire a distribuirlo in Italia, il regista si è dovuto creare una sua casa di distribuzione, la Movimento Film. A quasi due anni dall’uscita di Riparo, il logo della Movimento Film viene di nuovo proiettato su uno schermo, quello della sezione Orizzonti della Mostra di Venezia, ma questa volta Marco Simon Puccioni ci propone un documentario, ma comunque sempre sugli stranieri in Italia. Il Colore delle Parole ci fa conoscere Teodoro, poeta e mediatore culturale camerunese in Italia dal 1974, ma anche altri componenti della sua comunità. Teodoro è uno di quei personaggi che ti verrebbe voglia di abbracciare: gentile, pieno di vita, innamorato della moglie, del suo paese d’origine, del suo paese d’adozione e della sua bellissima figlia adolescente a cui ha dedicato un libro e una poesia strappalacrime. Teodoro da solo vale e sorregge tutto il film che a sua volta è stato ben costruito, montato e ragionato da Puccioni, che in questo modo è riuscito a raccontare anche una piccola e misconosciuta storia d’Italia, mostrandoci quanto conti l’impegno politico e sociale e che se ben fatto può davvero cambiare il mondo.
Sara Sagrati