Si è aperto venerdì scorso il programma del Milano Film Festival. Giunta alla sua nona edizione, la manifestazione ha ormai raggiunto una notorietà fuori dal comune, anche in senso geografico. Sono infatti molte centinaia le persone, tra appassionati e addetti ai lavori, che si recano apposta a Milano per seguire il fitto programma del Milano Film Festival, che si svolge tra il Teatro Strehler, il Teatro Dal verme e il Parco Sempione.
Nato come semplice vetrina di cortometraggi internazionali, la fomula si è via via allargata, comprendendo anche un concorso di lungometraggi, workshop, retrospettive, concerti e gli immancabili aperitivi e stand gastronomici.
Un evento non solo culturale, ma anche ludico, che quest’anno vede comunque un’impressionante dispendio di forze.
Imperdibile la rassegna Tutto Olmi sul grande maestro Ermanno, purtroppo poco presente nei palinsesti della nostra televisione e i cui film meritano più di una visione. Un’occasione immancabile per recuperare su grande schermo i suoi capolavori, da L’Albero degli zoccoli a Il Posto, fino al più recente Terra Madre. Interessante anche la rassegna Colpe di Stato, il focus animazione e quello sul grande documentarista Avi Mograbi. Per gli appassionati del Sol levante, poi, Invisible Japan propone 1o titoli di film acclamati in molti festival e mai distribuiti in Italia, tra cui le opere di Takeshi Kitano, Shinya Tsukamoto e Kiyoshi Kurosawa.
Il tutto sempre ben colorato e farcito dall’aria festosa della manifestazione, che spesso è stata criticata per essere esageratamente ludica, piuttosto che offrire un vero appuntamento culturale.
Peccato che, come ogni anno, ma questa volta ancora di più, il Festival si tenga in contemporanea con la Panoramica di Venezia (rassegna nei cinema milanesi di alcuni titoli provenienti dai Festival di Locarno e Venezia) il che vuol dire che molti appuntamenti si sovrappongono e rendono difficile la scelta su cosa vedere e cosa fare… dura la vita del cinefilo!
Sara Sagrati