Ogni giorno vengono scaricati dai 400.000 ai 600.000 film tramite gli utenti internet. Si tratta di pirateria cinematografica che porta gravi perdite alle aziende cinematografiche ogni anni e come se non bastasse le perdite sembrano destinate ad aumentare in modo sempre maggiore.
Un dato sconcertante, ma un da un indagine per l’Osservatorio permanente sui contenuti digitali, presentata a Milano è emerso che un quarto dei circa 28 milioni di italiani connessi in rete è disposto a pagare per consumare film su Internet.
La ricerca – realizzata da Nielsen, per il terzo anno su incarico dell’Osservatorio permanente sui contenuti digitali, creato nel 2007 da AIDRO, AIE, ANICA, FIMI, PMI, UNIVIDEO, principali Associazioni che operano nella produzione e gestione dei contenuti, e Cinecittà Luce – ha fotografato in modo trasversale i diversi modi in cui il pubblico accede a contenuti digitali e non, in base a uno studio qualitativo etnografico e quantitativo su un campione di 8.500 individui del Panel Consumer Nielsen rappresentativo della popolazione italiana.
Risultato: il 26% degli italiani che usano Internet pagherebbe per sottoscrivere un abbonamento a un servizio online che fornisca un accesso illimitato ai film o alla musica. Il 12% lo sottoscriverebbe su cellulare per avere un accesso illimitato alla musica.
Inoltre, gli italiani considerano sempre più la condivisione di file protetti dal diritto d’autore come un reato.
Lamberto Mancini, segretario generale dell’Anica, nel suo intervento ha evidenziato la necessità, pur essendo centrale la fruizione in sala, di ampliare l’offerta legale di film in internet.
Fonte: Cinecittà