Assassini, corruzione politica, stragi di guerra, il sistema scolastico in crisi e alcune rivelazioni sui Khmer rossi sono alcuni dei temi affrontati dal Sundance Film Festival in programma dal 21 al 31 gennaio. Il festival ancora una volta punta l’attenzione sull’originalità e l’eccellenza artistica e propone 112 film provenienti da 38 nazioni, incluse 80 prime mondiali e 43 opere prime, di cui 24 in concorso.
Tra i 58 film in competizione al Sundance Film Festival, sei in meno rispetto all’edizione dello scorso anno, ve ne sono parecchi che parlano della guerra in Afghanistan e delle sue conseguenze.
Tra i documentari troviamo lo yemenita The Oath di Laura Poitras che parla del viaggio di due uomini dall’Afghanistan a Guantanamo e della Corte Suprema americana. I’m Pat Tillman di Amir Bar-Lev’s è la storia della morte, sempre in Afghnistan, di una star del football e della battaglia intrapresa dalla sua famiglia contro il governo americano. Restrepo di Sebastian Junger e Tim Hetherington racconta invece le vicende di un campo base militare statunitense in Afghanistan. Bhutto affronta la vita e la carriera del primo ministro pakistano di recente assassinato.
E di nuovo il tema della guerra ritorna nell’ edizione 2010 del Sundance Film Festival nella sezione U.S Dramatic. In The Dry Land di Ryan Piers Williams un reduce tenta riprendere la sua vita di sempre in Texas. Orlando Bloom è il protagonista di Sympathy for Delicious, debutto alla regia Mark Ruffalo con la storia di un DJ paralitico che si affaccia al mondo delle guarigioni miracolose.
Natalie Portman è invece l’interprete del film drammatico Hesher di Spencer Susser; Rob Epstein e Jeffrey Friedman firmano Howl sul processo per oscenità nei confronti del poeta Allen Ginsberg.
A chiudere il Sundance Film Festival sarà Twelve un dramma di Joel Schumacher, nel cast il rapper 50 Cent in una storia di sesso, droga e omicidi tra i ragazzi privilegiati della Manhattan bene.
Fonte: Cinecittà