Lietta Tornabuoni, noto critico cinematografico del quotidiano “La Stampa” e del settimanale “L’espresso“, è morta a Roma all’età di 79 anni nel reparto della Seconda Clinica Neurologica del Policlinico Umberto I, dove era stata ricoverata poco prima di Natale per una caduta.
La Tornabuoni era nata a Pisa il 24 marzo 1931 da un’antica famiglia aristocratica, figlia di un militare e sorella del pittore Lorenzo. Appena 18enne, trasferitasi a Roma, aveva intrapreso la carriera giornalistica, cominciando la professione nel 1949 a “Noi Donne“, il settimanale dell’Udi, passando nel 1956 a “Novella” poi a “L’espresso“, all’ “Europeo“, al “Corriere della Sera“. Alla “Stampa” era arrivata nel 1970.
Tra i suoi libri dedicati al mondo del cinema vanno ricordati “Album di famiglia della tv” e “Era Cinecittà“, oltre ai volumi intitolati “Al cinema“, periodicamente raccoglievano le sue recensioni. Ma Lietta Tornabuoni ha scritto anche di cronaca, di costume, di mutamenti della società, come testimonia “Sorelle d’Italia“.
Pochi giorni fa la Tornabuoni aveva consegnato alla redazione de ‘L’espresso‘ la sua ultima rubrica dedicata al film “Kill Me Please” del regista Olias Barco: una pellicola che, ha scritto Lietta, “affronta l’argomento rimosso per eccellenza della nostra epoca, la morte”.
Fonte: Cinecittà News