Le Margherite d’Autunno “un artificio fuori dal tempo” è un cortometraggio scritto e diretto dal giovane regista Lorenzo Musiu, interpretato da Marta Falcone (ex Lollipop), Mattia Mor (ex GF, proprietario della linea di abbigliamento Blomor), Andrea Sapia e Veronica Monaco, realizzato con la collaborazione di Scuole Civiche di Milano sez. Cinema e prodotto da Marco Giapponese per mondocinemablog.com
Al film hanno partecipato tra i tanti della troupe Stefano Ruffinoni (direttore della fotografia), Giovanni Milano (direttore di produzione), Marco Cenedese (professional make-up artist) e Sabrina Rimoldi (fashion stylist).
Le riprese del cortometraggio Le Margherite d’Autunno “un artificio fuori dal tempo” sono state realizzate a luglio 2010 nelle provincie di Como e Varese.
Il lavoro mostra in maniera evidente una volontà di rappresentare un certo tipo di cinema votato alla “visione di sé stesso“. Dicendo questo si fa riferimento a una lavorazione dell’intero processo filmico, che va quindi dall’ideazione al montaggio, tesa alla quasi totale abolizione dei raccordi (escamotage che danno la sensazione di realtà) e alla costruzione di un mondo completamente finzionale a partire dalla scenografia, passando per i personaggi e le logiche di dialogo tra gli stessi, arrivando infine ai colori delle immagini offerte al pubblico.
La vicenda raccontata mostra un viaggio all’interno dell’inconscio di un uomo (Mattia Mor) che vive delle situazioni con una donna (Marta Falcone) e che una volta scoperto il tradimento di questa con un altro uomo (Andrea Sapia) decide in un momento di pazzia di ucciderlo. L’assassino si rivelerà avere un altro ruolo alla fine della storia. Con un colpo di scena finale si verrà catapultati tramite uno scambio di ruoli, all’interno di un apparente mondo reale, nel bel mezzo di un matrimonio. Fulcro di tutto questo una Marta Falcone privata di ogni pura espressività anche in omaggio al celebre “la signora di Shanghai” di Welles.
La caratterizzazione di tutto sarà resa dalla plasticità delle espressioni, dalla coreografia dei movimenti, dalla fissità delle inquadrature che come telecamere a circuito chiuso esplorano gli archetipi propri dei viaggi mentali, dei sogni. Il titolo prende in considerazione un passaggio del monologo centrale del protagonista che racconta la sua ossessione e ne spiega la natura. Le margherite (invisibili) d’autunno, fiore degli innamorati – forse più delle rose – (si pensi al “m’ama o non m’ama” cantilenato dai giovani amanti speranzosi) disegnano perfettamente la struttura del film, una struttura a singhiozzi in cui le immagini segnano un percorso di impressioni che è come se chiedessero a gran voce un fondo di verità, di realtà, ma che anche nell’epilogo, momento chiarificatore di tutta la storia, non riescono ad abbandonare come spettri la vita tormentata del protagonista immerso un un trip psichedelico. Margherite che segnano, sempre rifacendosi al “m’ama o non m’ama”, un duplice vissuto tra la realtà e l’illusione. Il dualismo rimane sempre forte e visibile e l’assenza di un tempo della storia marca profondamente la finzione e l’artificiosità della narrazione.
Il cortometraggio Le Margherite d’Autunno “un artificio fuori dal tempo” verrà presentato in anteprima il giorno 23 marzo 2011 presso il Cinema Silvio Pellico di Saronno.