Goodbye Mama racconta un intenso dramma familiare al femminile, la vita di quattro donne (una madre, due figlie, una nonna), i loro conflitti, le barriere sociali, l’abbandono degli anziani. La storia di Maria, Teodora, Jana, Elena attraversa quattro decenni, dagli anni ‘60 ai giorni nostri.
Goodbye Mama, racconto autobiografico ispirato alle vicende familiari della regista Michelle Bonev, uscirà nelle nostre sale cinematografiche venerdì 8 aprile, distribuito da 01 Distribution.
Goodbye Mama trama:
Ambientato in Bulgaria, il racconto ha inizio nell’inverno 2005. Teodora, 19 anni, riceve una telefonata dalla sorella Elena, 34 anni, che le chiede di andare a far visita alla nonna Maria, 81 anni, malata di Alzheimer, abbandonata dalla figlia Jana, 56 anni, in un ospizio statale. Quando Teodora arriva a destinazione, inorridisce nel vedere come vengono trattati gli anziani. Da una ricerca fatta su Internet scopre che la nonna è ricoverata in uno degli istituti con più alta mortalità del paese. A Teodora ed Elena è subito chiaro che la madre Jana vuole liberarsi della nonna per impadronirsi della sua casa. Scatta quindi l’operazione salvataggio.
Goodbye Mama trailer:
Uscita al Cinema: 08/04/2011
Regia: Michelle Bonev
Attori: Michelle Bonev, Licia Nunez, Tatyana Lolova, Nadia Konakchieva, Marta Yaneva, Julian Vergov, Vesselina Panova, Giuseppe Maria Corasaniti, Petia Silianova, Ilka Zafirova, Ani Bakalowa, Vyara Kolarova
Musiche: Kiril Donchev
Produzione: Romantica Entertainment, Bulgarian National Film Center
Distribuzione: 01 Distribution
Paese: Bulgaria, Italia 2011
Genere: Drammatico
Durata: 106 Min
Formato: Colore
Il fatto più sconcertante, anche se in proporzioni diverse aldilà dell’edonismo di una donna bella e piacente a cui tutto sembra concesso.
Il particolare che più mi ha colpito, è quando vengono sorprese le due ragazze in flagranza nel bagno, una con sigarette estere e l’altra con la croce, e l’inserviente con l’ausilio della solita collaborazionista, pur nelle sue incongruenze pretende il monopopolio delle anime in virtù di un nazionalismo e di un ateismo di stato.
Quindi l’ateismo di stato è simile e conforme alla fede di stato pretendono il monopolio delle anime, in virtù di verità assolute.
Storie che si ripetono anche nella nostra quotidianità in modo ed impatti diversi, alleggeriti solo dal fatto di un benessere economico.
L’ateismo, la fede il nazionalismo, diventano una cura angosciante peggio del male che vogliono e pretendono di curare. film nudo e crudo belo perchè lì’amore riesce a vincere aldilà dei cinismi ideologici e pratici anche se favorito dal fatto del successo e dalla bellezza delle protagoniste. E se fossero nate brutte e senza successo?
La scena che mi ha colpito di più, aldilà della protagonista principale che in virtù della sua avvenente e seducente bellezza, pensa e agisce come tutto è concesso dall’alto del suo edonismo. La scena è quella è quando vengono prese in flagranza, con la colaborazione della vigliacca di turno, nel bagno una con le sigarette estere e l’altra con il crocifisso al collo, ed in virtù di assolutismi nazionalisti e ateismi di stato vengono tacciate ed umiliate.
L’ateismo diventa opprimente in fronti contrapposti, in uguale misura alla fede di stato un modo per monopolizzare le coscienze delle persone, e quindi la cura diventa peggio del male limitandosi ad anatemi senza confrontarsi. un’altra cosa e se le icone positive sarebbero state brutte e perdenti quale sarebbe stato il risultato, inutili e sacrificabili? Io penso che da noi l’unico ammortizzatore è il benessere economico che camuffa situazioni che si presenterebbero altrimenti con la stessa gravità. Per esempio togliamo l’ausilio delle badanti.