Lei che negli anni Sessanta era una vera sex symbol, ora fa polemica sull’argomento. La ricordano in molti, Rachel Welch soprattutto uomini con quel suo bikini in pelle che non lasciava troppo all’immaginazione e per quei tempi appariva abbastanza provocante. Vestiva i panni della prosperosa Loana nella locandina del film “Un milione di anni fa” e come pubblicità il suo corpo valeva più di qualunque sconto in sala.
Oggi, però, Raquel Welch critica quel mondo fatto solo di lustrini e belle donne, dove tutti devono essere perfetti e più che i veri valori conta l’apparire soffocando l’essere che è certamente fondamentale. Intervistata da “Men’s Health”, dice che la “cultura del sesso” è diventata esasperata e praticamente si vive solo per quello, lasciando che la nostra vita non giri intorno ad altro, indipendentemente da età e condizione sociale.
Per questi conferma: “Siamo arrivati ad un punto nella nostra cultura in cui siamo tutti sesso-dipendenti, letteralmente, oggi sembra che la felicità nella vita è avere più orgasmi possibile”. Siamo diventati sesso-dipendenti, mentre una volta le cose erano ben diverse. Qualcuno però dice che è solo l’età avanzata a farle dire certe cose, visto che nel nel 1975 aveva curve da urlo che non evitava di mostrare. In ogni caso, proprio in quell’anno, vinse il Golden Globe come migliore attrice per il suo film di maggior successo “I tre moschettieri”, dimostrando anche di essere una brava attrice. Certo, non ha proprio tutti i torti perché in effetti oggi non ci sono più i limiti di una volta, ma all’epoca in cui le donne avevano molta meno libertà e vestivano in modo più accollato, lei indossava abiti che anche oggi sono in grado di attirare l’attenzione, istigando di fatto ad un certo tipo di cultura che è proprio quella che attualmente critica. Che abbia cambiato idea? Probabilmente si, ma se avesse trent’anni e curve da sballo, magari non ci metterebbe molto a chiudere un occhio, chi lo sa.