Una voce impareggiabile, un talento incredibile e grandi doti recitative: il tutto completato da una bellezza che incantava. Soldi, successo e un futuro radioso davanti: ogni cosa spezzata da un amore naufragato e dalla droga che, purtroppo, ha rappresentato la soluzione sbagliata ai propri dispiaceri e ha portato Whitney Houston alla morte. Il caso legato alla sua dipartita sembrava essere chiuso. Stordita dall’alcol era annegata nella vasca da bagno dell’hotel di Los Angeles nel quale si trovava. Ora, invece, sembrano esserci novità e nemmeno troppo consolanti. Dal sito Tmz, infatti, sono trapelate alcune indiscrezioni e sembra che nella camera del Beverly Hilton si trovasse della cocaina.
Le cose però sembrano non essere così facili da risolvere, visto che si dice che qualcuno abbia cercato in tutti i modi di intralciare le indagini facendo sparire la polvere bianca. Del resto, l’autopsia ha parlato di morte per annegamento nella vasca da bagno e in questo modo ha reso ancora più difficile risalire al suo reale spacciatore. Nel frattempo, in rete ha iniziato a circolare il trailer del film “Sparkle“, in uscita negli Usa in estate e sua ultima fatica cinematografica.
La polizia sembra però non troppo interessata ad un elemento che non è confermato ma sta di certo lavorando per scoprire la verità e per capire chi ha fornito la cocaina all’artista. E’ vero che a questo problema si sono uniti un cuore debole e un utilizzo continuo di droghe. “Sparkle” diretto da Salim Akil uscirà nelle sale americane il 17 agosto e rappresenta un pò l’apoteosi di una carriera sul grande schermo lunga 15 anni almeno. Era, infatti, il 1996 quando uscì “The Preacher’s Wife”. La pellicola è un remake del musical del 1976 sui tempi d’oro della Motown. La ricorderemo così ma il vuoto che ha lasciato Whitney Houston si sente davvero e non è necessario conoscere a memoria tutte le sue canzoni: una vita finita senza un perché e nel peggiore dei modi.