Era attesa come una star al Giffoni Film Festival Dianna Agron e il successo, dopo anni di lavoro a Glee, sembra ancora lasciarla di stucco. Intanto, anche i fan italiani erano in delirio per questa bella ragazza, giunti addirittura da altre parti d’Europa solo per poter scattare una foto alla star, a distanza ravvicinata. Intervistata per l’occasione, l’attrice ha detto: “Mi ispiro a Audrey Hepburn: vedendo i suoi film ho capito quel che volevo fare. E a Sofia Loren e Grace Kelly”. Sa bene, però che giungere a questi livelli non è facile e non deve mancare l’impegno, per cui ai ragazzi che vorrebbero seguirne le orme si sente di dire: “Non arrendetevi, ero una sfigata ora recito con Robert De Niro”.
Sincera, diretta e soprattutto sorridente si è concessa alla folla tra scene di vero delirio. Lei è giovane e bellissima: bionda con capelli lunghi che accarezzano le spalle, ballerine ai piedi, vestito leggero svasato Anni 50, niente trucco. Un look ben studiato in fondo, visto che un rossetto rosso è l’unico elemento che spezza la sua figura acqua e sapone e regala un tocco di colore acceso alla pelle diafana.
Per la prima volta Dianna Agron è in Italia e ha scelto di non mancare al Giffoni dicendo: “Non molto tempo prima di cominciare a lavorare per ‘Glee’ ho fatto oltre 30 audizioni per avere una particina di un musical e non ci ero riuscita. Ero a terra. Poi ne ho fatto uno per Glee e mi hanno preso subito. Alla fine le cose importanti succedono anche se inizialmente può sembrare che le cose non vadano come vorremmo“. L’attrice 26enne spiega quali sono i segreti del successo di questa serie cult, che magari presto potrebbe approdare pure al cinema:”Musica, danza e sfigati.Il pubblico si identifica con i ragazzi di Glee perché sono degli sfigati anche io quando ero a scuola non ero certo una ragazza ‘cool’: ballavo, cantavo in vari gruppi ma non ero certo la preferita dei professori”. Intanto per lei ora è il momento di passare al grande schermo. Andrà a Parigi a girare “Malavita” di Luc Besson con Robert De Niro sulla storia di una famiglia di un gangster costretto a vivere in Normandia sotto protezione: “Non vedo l’ora di lavorare con Besson, in Europa i film hanno toni più vivaci e, se mi arriveranno altre proposte interessanti, le accetterò”.