Querela in corso. E’ quella che riguarda Vittorio Cecchi Gori il quale ha deciso di non far passare liscia a Martin Scorsese, la scelta di non aver mai realizzato il film “Silence”. Lo comunica la rivista statunitense “The Hollywood Reporter”. Cominciamo dall’inizio e spieghiamo cosa realmente è successo. Nel 1990 la Cecchi Gori Pictures sembra che avrebbe stipulato un accordo con la casa di produzione del regista, la Sikelia Productions. In questo modo ci sarebbe stata la co-produzione del progetto già citato. il problema è che verrebbe rimandato in continuazione dando precedenza a lavori anche meno importanti. Il protagonista della vicenda sarebbe stufo e avrebbe pensato di intervenire una volta per tutte.
La querela di Vittorio Cecchi Gori è arrivata pure alla testata americana e quest’ultimo ha anche detto che negli anni la somma investita ha raggiunto più di 750 mila dollari, per un progetto che mai ha visto la luce. Scorsese gli avrebbe dato la sua parola e si pensava potesse realizzarlo dopo il completamento di “Kundun”, del 1997. Il regista, però , avrebbe continuato con i suoi impegni facendo slittare il lavoro.
Nel documento adesso si legge: “La Cecchi Gori non può permettere che i diritti vengano ignorati o compromessi da altri posticipi da parte di Scorsese e la Sikelia”. Il produttore ha quindi proceduto alla richiesta di un risarcimento dei danni e delle spese legali, in attesa di sapere se davvero riuscirà ad ottenerli. Bisogna specificare, comunque che Scorsese più di una volta ha iniziato in questi anni a dedicarsi al progetto, ma vari motivi l’hanno tenuto lontano. In un caso, ha perfino chiesto di entrare nel cast ad attori come Benicio Del Toro, Daniel Day-Lewis e Gael Garcia Bernal. La lavorazione però non è partita neanche anche se i tre avevano accettato l’incarico. Nello specifico, si tratta di un film tratto dall’omonimo romanzo del giapponese Shusaku Endo. Si racconta delle torture cui furono sottoposti i monaci gesuiti nel 1683.