Il Festival di Roma procede e presenta i suoi successi. Grande approvazione nelle scorse ore, ad esempio, per la dattilografa più veloce del mondo protagonista della commedia “Populaire“. La stampa ha gradito e ha accompagnato la proiezione con molti applausi. Si tratta di una pellicola francese che è stata diretta dall’esordiente Régis Roinsard. La storia è ambientata nel 1958 e racconta l’ascesa di una goffa ragazza che prende parte alle gare di velocità per dattilografe, diventando presto nota in ogni dove. In primo piano, quindi, Rose (Déborah Francois) e il suo Pigmalione (Romain Duris).
Il regista ha raccontato in che modo ha avuto questa idea che, a quanto pare, sembra essere vincente. Dopo aver visto un documentario sulle macchine da scrivere in cui si parlava dei campionati, ha pensato che una pellicola del genere mancava. A quel punto ha iniziato a documentarsi e ha scoperto l’inimmaginabile. In Francia era considerato proprio come uno sport e, per questo poteva essere interessante raccontarlo. A corredo, andava certamente una storia d’amore.
Non è stato facile lavorare sul set, perché ha dovuto ricostruire in modo meticoloso atmosfere degli anni ’50, ispirandosi anche alle commedie di Billy Wilder. Ha parlato, poi, in qualche modo, anche della questione femminile perché una donna che negli anni Cinquanta sceglieva di lavorare come segretaria, in realtà, si emancipava molto. Come ha detto la stessa protagonista Déborah Francois: “Rose è irresistibile e trasgressiva: non fa rivendicazioni ma semplicemente rifiutando l’autorità del padre e il destino di moglie, e lavorando, apre la strada ad altre donne”. In Francia, il film arriverà a fine novembre ed ha avuto un costo totale di 15 milioni di euro. In realtà, si cercherebbe di battere un altro film d’epoca francese, “The artist”, e la Weinstein Co. Insomma ,in questo periodo i film legati al passato vanno molto forte: un pò come riprendere le proprie radici o, nel caso delle nuove generazioni, imparare come si viveva qualche anno fa.