Si chiama “The Sessions“, film premiato all’ultimo Sundance Festival che vanta una novità particolare. Quella di aver portato Helen Hunt, a cinquanta anni, a mostrarsi nel primo nudo integrale della sua carriera. Si racconta di una terapista alle prese con un uomo in un polmone d’acciaio che ha deciso di perdere la verginità e lei ha raccontato come ha vissuto l’esperienza: “Mi sono detta che è troppo tardi per preoccuparsi. A questo punto della vita si deve essere coraggiosi”. Lo ha confermato in una intervista a “Il Venerdì”.
Da noi il lungometraggio arriverà solo il prossimo 13 febbraio ma negli Stati Uniti è già uscito il mese scorso. In primo piano c’è Mark, un uomo costretto in un polmone d’acciaio. Lo stesso ha già parlato con il suo prete di fiducia e sceglie una “partner surrogata” per perdere la verginità. Arriverà la Hunt che veste i panni di Cheryl Choen Greene. La stessa non è una prostituta, ma una terapista che si occupa di aiutare le persone che hanno problemi legati alla sessualità.
Per Cheryl e quelle come lei, è complesso avere approcci sessuali con i propri pazienti e non tanto spogliarsi. In più, il mondo pensa subito che si tratti di una prostituta, la stessa cosa che dice a Mark quando si presenta. E’ facile capire che si tratta di un ruolo cinematografico piuttosto complesso, ma l’attrice lo ha portato sul grande schermo al meglio, non senza sacrificio e impegno. Helen Hunt ha superato ogni imbarazzo e oggi è fiera di se stessa. Per questo ha continuato durante l’intervista: “Al primo incontro con il regista ho capito che le scene di sesso non sarebbero state né erotiche né glamour, ma reali e necessarie per raccontare la storia. Per questo ho accettato, anche se le inquadrature sono impietose e dovevo spogliarmi alla luce del sole”.