Antonio Albanese ritorna con i suoi personaggi al limite del grottesco che, questa volta sono tre e rispecchiano in modo riveduto e corretto, i politici di oggi. I protagonisti che porta sulla scena non hanno problemi ad apparire amorali e kitsch in “Tutto tutto niente niente” . Insomma, una pellicola per ridere ma anche per ragionare e lui stesso conferma: “Viviamo in un momento psichedelico, grottesco, drammatico e comico allo stesso tempo. Con il mio film ho cercato di raccontare in chiave comica tre personaggi che sono tre cellule impazzite, ridicoli e negativi. Ma il film è anche un atto d’amore verso questo Paese, che amo profondamente. Io provo a sollevare dei dubbi e a fare leggere contestazioni”.
Il film che arriverà nelle sale il 13 dicembre, è diretto da Giulio Manfredonia e in primo piano ci sono il politico calabrese simbolo della corruzione, Cetto, il leghista secessionista e razzista Olfo, desideroso di vedere il suo paese annesso all’Austria e Frengo. Si trovano inizialmente in carcere, ma subito dopo eccoli in parlamento. Con loro “Sottosegretario”, interpretato da Fabrizio Bentivoglio.
Albanese ci tiene a precisare, però, che il suo è un lungometraggio che non si ispira alle vicende attuali, anche se in fondo è difficile crederlo. Non vuole denunciare nulla o parlare in modo non troppo esplicito della nostra politica, ma in ogni caso sembra tutto il contrario. A tal proposito, sottolinea: “E’ vero che raccontiamo un pezzo del nostro Paese, ci siamo appoggiati alla situazione politica particolare di questi ultimi anni, ma a me interessa soprattutto la satira sociale: non volevamo certo fare un film politico, ma puntare sulle risate, rendendo ridicoli dei personaggi“.