Isabelle Huppert si è ispirata a Ingrid Betancourt

 

Isabelle Huppert è raggiante, ma il suo ultimo lavoro al cinema non è stato facile ed intervistata da Io Donna, ha raccontato con quanta passione ha faticato per poter portare sul grande schermo un risultato eccellente. La stessa ha infatti confermato: Per il mio nuovo film mi sono ispirata a Ingrid Betancourt”. Di certo, non basta solo conoscere la storia di un personaggio, ma bisogna entrarvi dentro e una parte come quella della volontaria ostaggio dei terroristi islamici filippini è stata davvero una immensa fatica. Captive però è una grande pellicola ed è diretta da Brillante Mendoza.

Il film è ambientato nella giungla e per conoscere tutto della protagonista della storia, l’attrice oggi sessantenne ha prima letto il libro di Ingrid Betancourt. Dura la vita della politica colombiana che ha affrontato sei anni di prigionia in condizioni estremamente disagiate, ma questo l’ha resa un esempio per tutte le donne. 

La Huppert ha detto: “Mare, giungla, acqua, formiche, api…Il libro descrive molto bene questa strana reazione alla natura, che a volte è l’aspetto più ostile, altre il più gratificante. Le condizioni erano abbastanza dure. Per fortuna, direi, perché sono state queste a definire i personaggi. Stanchezza, fame, paura, l’angoscia di non sapere se i governi stanno tentando di salvarti o no”. In un periodo in cui sembra che i valori si stiano perdendo in qualche modo, sono i grandi personaggi del nostro tempo a fare la differenza e a dover essere ricordati. Piccole donne che improvvisamente si trovano di fronte a grandi scelte e non si tirano indietro, sanno invece fare grandi cose e diventare un esempio. Il cinema è anche insegnamento, cultura e ricordo e la Betancourt deve rimanere come simbolo per le nuove generazioni ed ecco perché per la Huppert è stato tanto importante provare a rendere al meglio la sua vita, il suo carattere e le sue azioni.

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