A volte la vita ti regala un sogno, momentaneo certo, ma vale sempre la pena di averlo vissuto. E’ quello che è successo alla Berlinese all’interprete premiato che adesso torna alla vita di tutti i giorni. C’è un cartello colorato appeso su un albero, dove è scritto “Il miglior attore della Bosnia vive qui“. E’ stato abilmente sistemato dove si trova la strada asfaltata che porta a una baraccopoli rom che si trasforma in sterrato. Da queste parti non è difficile trovare Nazif Mujic, che sabato scorso ha vinto l’Orso d’argento come miglior attore alla 63esima Berlinale. La sua esistenza è cambiata? Solo per un attimo probabilmente e ora tornerà a fare il suo vecchio lavoro. Si occupava di raccogliere ferro vecchio per guadagni ridicoli. Guadagnava, infatti, solo pochi euro al giorno.
Che cosa ha vinto l’artista in questione? Mujic è stato premiato per il suo ruolo nel film di Danis Tanovic sulle discriminazioni dei rom. Il titolo era “An Episode in the Life of an Iron Picker”, pellicola che ha anche ricevuto il Gran Premio della Giuria.
Il dato curioso è che il film ha richiesto un tempo di lavorazione molto basso ed è stato girato in soli nove giorni. Il budget di conseguenza è stato molto basso e ci si è serviti di una telecamera digitale. Per lui però non si sono aperte le porte del cinema, ma al momento è tornato nel suo villaggio bosniaco. Lontano da ricchezze e clamore, può solo ricordare il tappeto rosso e gli applausi del festival del cinema di Berlino. Mujic, ha 42 anni, vive con la sua famiglia a Svatovac, un piccolo villaggio isolato di circa 200 persone vicino alla città settentrionale di Tuzla. E’ però felice di aver potuto avere tanto successo anche se per un attimo fugare ed, infatti, ha detto: “Tutto quello che mi è accaduto, è come una fiaba”.