Il nuovo film di Pedro Almodovar sarebbe una sorta di metafora dedicata alla Spagna. Lo stesso Paese che il visionario regista vedrebbe in serio pericolo. Insomma, bisognerebbe saper leggere bene dietro ogni frase, quello che lo stesso ha inteso dire per apprezzarlo ancora di più. Ha spiegato ogni dettaglio della pellicola a Roma, durante la presentazione de “Gli amanti passeggeri“, in uscita in Italia il 21 marzo. Ecco che dunque ha specificato che la situazione spagnola la vede come la peggiore dall’inizio della democrazia. “Io non sono un nostalgico, ma se ricordo l’esplosione di gioia e libertà degli anni Ottanta, devo dire che mi manca molto: questo film è un tributo a quel decennio“.
In effetti il lungometraggio, sembra farlo tornare un pò indietro al tipo di commedia che lo contraddistingueva agli esordi della sua carriera. Del resto Amanti Passeggeri ha un pò di surreale ed è proprio quella peculiarità che l’ha reso famoso negli Anni Ottanta. Si racconta di un gruppo di persone che si trovano a bordo di un volo e stanno per vivere una delle avventure più al cardiopalmo della loro vita. A causa di un guasto tecnico improvviso, infatti, sono tutti a rischio.
A questo punto viene naturale a tutti confessarsi e raccontare quello che hanno tenuto nascosto per tanto tempo. Insomma, comportamenti estremi e nessuna inibizione, soprattutto sessuale. Almodovar continua convinto ribadendo: “La pellicola è una metafora abbastanza chiara della situazione spagnola: questo viaggio senza destinazione, con un atterraggio forzato che porta con sé un grave pericolo? Il film però è una commedia e non succede niente, ma nella realtà non sappiamo se atterreremo e chi guiderà questo atterraggio. Vivo la situazione del mio Paese con grande incertezza. Leggo sui giornali che a proposito del vostro Paese la parola più ricorrente è ingovernabilità. Temo che se si tenessero oggi le elezioni in Spagna il risultato sarebbe simile. In Spagna non abbiamo una figura come Grillo ma il risultato sarebbe simile“.