Amy Winehouse, una vita lunga solo 27 anni ma intensa e carica di successi. Nessuno dimentica il suo talento e la sua fragilità, la stessa che ha vinto su un personaggio che ha comunque fatto la storia della musica con eleganza unica e con una voce incredibile. La sua esistenza l’ha vissuta al massimo e tra un premio e l’altro, purtroppo è riuscita a farsi vincere tra droga e alcol. Chi era veramente questa giovane artista? In un film ne saranno raccontati tutti i segreti con filmati inediti che ne mostreranno lati mai svelati al grande pubblico.
Il lungometraggio che, ovviamente, è proprio un documentario pronto a raccontare della fine di una star nel 2011 è curato da Asif Kapadia, il regista di “Senna”. La famiglia dell’artista ha dato l’ok, ma prima ha valutato una serie di altre proposte. La vicenda sarà trattata con delicatezza e il massimo rispetto, senza cercare di esagerare o di ottenere l’effetto sensazionale. Dopo aver raggiunto l’accordo, l’annuncio ufficiale è arrivato da Focus Features International.
Il regista comunque è abituato lavori del genere, tanto che nel 2010 ha confezionato il film sulla carriera di Ayrton Senna per cui è stato premiato con un Bafta e al Sundance Film Festival. Nel frattempo, nuove polemiche investono la cantante, soprattutto per via della cover di “Back to Black” – colonna sonora de “Il Grande Gatsby” – famoso brano della Winehouse. Lo stesso è stato reinterpretato da Beyoncé e la cosa non è piaciuta affatto al padre delle Winehouse. Il signor Mitch, infatti, ha detto che nessuno gli ha chiesto il permesso, mancando di fatto di rispetto alla giovane scomparsa. Insomma, per il genitore di Amy che tanto ha amato la figlia, ma non è riuscita a salvarla dal suo destino crudele, la lotta è continua per cercare di mantenere vivo il ricordo di chi non c’è più e, soprattutto, per evitare sciacallaggi sempre dietro l’angolo in questi casi.
Photo Credit: Maggiejumps su Flickr