Si chiude il sipario sul Giffoni Experience e ad avere la meglio nella categoria Generator +18, è un film su un tema scottante che sono le adozioni gay. Parliamo di “Any Day Now“. La pellicola parla di una storia vera ed è ambientata negli anni Settanta. Si racconta di una coppia che vuole potersi prendere cura di un ragazzo down, abbandonato dalla madre tossicodipendente. Una vicenda toccante, come molte altre in gara. Tra gli argomenti introdotti, infatti, anche bullismo, viaggio come evasione e speranza. La 43esima edizione della rassegna, ha quindi portato fortuna alla contemporaneità premiandola con il Gryphon Award.
Se parliamo della categoria Generator +16, il primo posto l’ha conquistato “La Jaula de Oro”, produzione messicana-spagnola (2013) di Diego Quemada-Dìez. Parla di un tour di tre adolescenti dei quartieri poveri del Guatemala che tentano di raggiungere gli Usa. “Regret!“, pellicola dei Paesi Bassi (2013) ha raggiunto la vetta della categoria Generator +13. Il tema è la felicità difficile da raggiungere ma impedita dalla idea di un corpo imperfetto. A dirigere il lungometraggio Dave Scharm, che ha vinto pure come produttore nella categoria Elements +10 con “Mike says goodbye“, Paesi Bassi (2012).
Andiamo agli Elements +6 con “The Famous Five 2“, pellicola della Germania (2013) diretta da Mike Marzuk sul tema del campeggio e nella categoria Elements +3 (bambini dai 3 ai 6 anni) vince il corto d’animazione “The Catch“, USA (2012), storia di amicizia tra un giovane pescatore ed una volpe. Per quanto riguarda i cortometraggi ecco i vincitori: “Bobby”di Mehdi M. Barsaoui (Tunisia, 2013) per Elements+6, “Weekend Daddy” di Johan Stahl Winthereik (Danimarca, 2013) per “Elements” +10. Ex equo nella categoria animazione Generator +18 con l’italiano“Mamma mia” di Milena Tipaldo, Francesca Marinelli (2013) e “But milk is important” di Anna Mantzaris e Eirik Grnmo Bjrnsenl (Norvegia, 2012). Nella categoria corti fiction per Generator+18 vince “Penny Dreadful” di Shane Atkinson (USA, 2012), altro ex equo per la sezione corti “Masterclass” con“Father” di Ivan Bogdanov, Veljko Popovic, Moritz Mayerhofer, Asparuh Petrov, Rositsa Raleva, Dmitry Yagodin (Bulgaria/Croazia/Germania, 2012), e “The book of dead” di Alain Escalle (Francia).
Photo Credit: Bart ryker su Wikimedia Commons