Ai nastri di partenza la 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che apre la Selezione Ufficiale con un film molto particolare ed insolito per lo stile del suo regista, stiamo parlando di “Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)”, di Alejandro González Iñárritu.
Nel cast del film ci sono tanti protagonisti della scena cinematografica mondiale, ovvero Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Emma Stone, Naomi Watts.
Michael Keaton interpreta un attore in declino, che ha conosciuto il grande successo in passato, quando interpretava il ruolo di un supereroe. Adesso sta tentando di mettere in piedi una commedia a Broadway per risollevare le sue sorti, ma deve fare i conti con un ego irriducibile e gli sforzi per salvare la sua famiglia, la carriera e se stesso.
Ecco le parole del regista sul film:
Anche se adesso tanti sembrano averne molte a disposizione, le certezze in realtà non fanno per me. Infatti, si dissolvono ogni volta che mi si chiede il motivo di un film. Sono un uomo più di domande che di risposte. Di indagine metodica piuttosto che di convinzione rigida. Quando tutto è ben organizzato, mi sento le mani legate ed è facile perdere l’unica certezza in cui credo, quella dell’azione. Ho comunque un’intuizione. Quella di sapere che la mia aspirazione – e quella di ogni artista – di trascendere, non è altro che una vana illusione. Davanti all’infinitezza del tempo, la nostra finita e minuscola partecipazione alla realtà spesso trasforma in delirio questo nobile desiderio. Sotto la dittatura dell’ego, soccombiamo tutti. Ci rallegriamo delle glorie passate o sprofondiamo nell’ansia delle eventuali miserie del futuro. Incapaci di affrontare il presente, lasciamo trascorrere la vita, perdendo l’appuntamento che con essa abbiamo. La battaglia dell’ego… così tragica da diventare comica. Come Don Chisciotte, non siamo altro che una ridicola commedia degli equivoci. Se il cinema è solo un mucchio di verità raccontato attraverso le bugie oppure un mucchio di bugie raccontato con molte verità, allora forse, senza battere ciglio e in un solo continuo punto di vista, questo film è la mia battaglia contro l’ego. O forse volevo fare questo film solo perché, come dice Sam a Riggan, “sono terrorizzato a morte, come tutti, di non contare nulla”. D’altronde, come ho detto, le certezze non fanno per me.