“El Club”, Orso d’Argento a Berlino e candidato cileno per i prossimi premi Oscar come Miglior Film Straniero, è il quinto film diPablo Larraín (“Fuga”, “Tony Manero”, “Post Mortem”, “No – I giorni dell’arcobaleno”, tutti presentati alla Festa del Cinema di Roma in una retrospettiva curata da Mario Sesti).
Quattro sacerdoti vivono insieme in una casa isolata in una piccola città sul mare. Ognuno di loro è stato inviato in questo luogo per i peccati commessi in passato. Vivono osservando un regime rigoroso sotto l’occhio vigile di una custode, quando la fragile stabilità della loro routine viene interrotta dall’arrivo di un quinto uomo, appena caduto in disgrazia, che porta con sé il suo passato oscuro.
Queste le sue parole:
Sono sempre stato tormentato dal destino di quei sacerdoti che vengono rimossi dai loro incarichi dalla Chiesa stessa, in circostanze sconosciute, e allontanati dall’opinione pubblica. […] Sacerdoti che nessuno sa dove siano finiti, in qualche modo scomparsi. Questi sacerdoti che si sono persi, uomini di fede e leader spirituali, non rientrano più nella sfera di controllo della Chiesa. Sono stati condotti in case di ritiro in totale silenzio. Dove sono quei sacerdoti? Come vivono? Chi sono? Cosa fanno?
Il film è interpretato da Alfredo Castro, Roberto Farías, Antonia Zegers, Jaime Vadell, Alejandro Goic, Alejandro Sieverking, Marcelo Alonso, José Soza, Francisco Reyes. Di loro, Larraín dice:
Ho avuto il privilegio di poter contare su un gruppo di attori straordinari. Attori che ho ammirato per tutta la vita, e con molti dei quali avevo già lavorato prima. In quasi tutti i casi, la sceneggiatura che ho scritto con Daniel (Villalobos) e Guillermo (Calderón) è stata concepita avendo in mente questi attori, il che ci ha permesso di creare personaggi precisi, pericolosi, e straordinariamente misteriosi.
“El Club” sarà in sala a fine novembre, distribuito da Bolero Film.