L’impegno civile soprattutto nei film che parlano di mafia, è tornato preponderante. Un articolo di Felice Cavallaro per il Corriere della Sera, analizza questo ritorno del cinema impegnato!La mafia sta diventando un tema “popolare” e se ne parla in ogni fiction. Forse è proprio per il successo di Gomorra che tantissimi registi hanno deciso di dedicarsi all’argomento, di trattarne aspetti, storie e sfaccettature che lo rendano “commestibile” anche per i palati meno raffinati. Anche se tante sono le polemiche rispetto all’uso della mafia come argomento principe, oggi di questo tema si parla e si parla in vari modi. Cavallaro fa un breve sunto dicendo:
Come capita adesso con un film diretto da Salvo Cuccia per ricordare la cattura di Leoluca Bagarella, cognato di Totò Riina e fratello di Ninetta, carnefice delle grandi stragi, assassino di Boris Giuliano e Mario Francese. Nell’anniversario del rocambolesco inseguimento della Dia sulla circonvallazione di Palermo, la sera del 24 giugno 1995, arriva Lo scambio, già in concorso al Festival di Torino, stasera in anteprima a Palermo, da domani nelle sale delle grandi città.
La vera criminalità organizzata arriva per scuotere le coscienze ma non c’è nessuna concessione per quanti hanno bisogno di azione, per quanti vogliono che si parli dei gangster italiani, dei Corleonesi per esempio. Si parla invece dei latitanti e di chi ha gestito la malavita da casa, si parla delle donne e della loro capacità di amministrare gli affari esattamente come gli uomini e si parla anche delle vendette e degli omicidi, per esempio del caso di Di Matteo, il bambino di 13 anni sciolto nell’acido per vendetta contro il padre diventato collaboratore di giustizia.