La giunta Zingaretti dice NO al cinema Metropolitan di Roma. La burocrazia ha vinto, portando di fatto a un ennesimo stop della riqualificazione e costringendo i proprietari a fare ricorso ancora una volta.
Troppa burocrazia ha portato a stop
Una lotta che sembra non avere mai fine e che ha come obiettivo quello di riqualificare uno spazio che per anni è stato uno dei centri della cultura cinematografica romana. Generazioni diverse hanno avuto la possibilità di assistere a proiezioni al suo interno, apprezzandone organizzazione e bellezza.
Da dodici anni il cinema Metropolitan è chiuso, mettendo in attesa l’esistenza stessa di qualcosa che potrebbe rinascere ed essere nuovamente utile al quartiere, se solo si superassero i problemi di burocrazia che ne hanno costellato il percorso.
Il NO della Regione Lazio arriva per via di una modifica del 2020 al testo unico del commercio che limita il cambio di esercizio per teatri e cinema al 30% della loro metratura. Nel progetto in attesa di via libera ormai da anni questa modifica interessa il 90% della struttura. Esso infatti prevede la creazione di una sala da 100 posti per salvaguardare la tradizione e quella di un piccolo centro commerciale.
Nel corso di questi dodici anni sono stati molti i brand che hanno creduto in una reale possibilità d’investimento nel cinema Metropolitan di Roma. Ma a niente sono valsi appelli e missive dedicate per sbloccare le lungaggini burocratiche.
Se le risposte necessarie fossero arrivate ai proprietari nei tempi giusti, il centro di Roma avrebbe potuto godere di attività capaci non solo di attirare turisti e residenti, ma anche di favorire l’occupazione.
Cinema Metropolitan di Roma in posizione strategica
Per il cinema Metropolitan di Roma si tratta quindi dell’ennesima occasione sprecata, da parte delle istituzioni, per fare del bene a un quartiere che merita di riavere un cinema di prestigio al suo interno. E anche un centro commerciale dove offrire occasioni e un porto sicuro dove fare spese.
Uno dei pregi della struttura è proprio la sua posizione ed è un peccato che dopo il via libera ottenuto dal Campidoglio qualche tempo fa non sia arrivato quella della Regione Lazio. Un’autorizzazione mancata, inutile girarci intorno, per via di lungaggini burocratiche che potevano essere evitate.
Se i proprietari avessero ricevuto il via libera nei tempi corretti, la modifica del testo del commercio non avrebbe avuto peso e Roma avrebbe potuto godere dei risultati della riqualificazione del cinema Metropolitan di Roma.
Ora, ancora una volta, è tutto nelle mani della giustizia: il Tar del Lazio saprà prendere la giusta decisione?