A chi non è mai capitato di perdersi dietro un amore impossibile, passare intere giornate sospirando, pensando all’ultima volta che avete incrociato il suo sguardo che però non comunicava quello che volevate, lo avete avuto vicino ma non potevate sfiorarlo, foto ravvicinate di un’amicizia che non si trasforma mai in grande passione… e lacrime e lacrime? Allora preparatevi emotivamente alla visione del primo lungometraggio di Francesco Suriano “Il pugile e la ballerina“.
Il pugile è un vero pugile, Fabio, con una carriera ormai in declino e la voglia di riscatto sociale, la ballerina è Enzo, un gallerista, smaccatamente gay, esperto del mercato d’arte del novecento. Costretti a vivere insieme per necessità contingenti costruiscono una storia di relazione univoca scandita dall’amore di Enzo e la corrispondente indifferenza di Fabio.
Speculare e contraria a questa storia quella di un’altra strana coppia di maschi, soli e arrabbiati, Osho e Carletto due sbandati dediti a truffe e raggiri per sbarcare il lunario. Il loro invece è un rapporto di continua sopraffazione reciproca, di gara a chi è più duro, di fame di comprensione e di calore umano. Un pò Pappi Corsicato delle origini, un pò film napoletano popolar chic, grande la colonna sonora interpretata da Maria Nazionale, e la lontanissima ombra di P.P.Pasolini per la scelta di attori non professionisti, questo film non racconta il semplice cliché del Finocchio cotto perso per il supermacho tutto muscoli e testosterone. Si insinua anche la possibilità di un vero rapporto di scambio, di un sentimento che supera la barriera degli ormoni e delle teorie psicanalitiche, fatto di complicità e di comunioni affettive.
Gli attori protagonisti impersonano loro stessi, Vincenzo Mazzarella e Fabio Mattei, in una sorta di mock-documentary sulla loro vita in comune, sulla quotidianità, sulla necessità di trovare a tutti i costi la propria metà, anche se questa non è certo quello che speravano.
Il cast, più variegato non poteva essere. Attori teatrali di grande esperienza, Francesca Benedetti, Carla Cassola e Arturo Cirillo, attori non professionisti, perfettamente a loro agio e attori di TV e fiction di successo, uno fra tutti Peppino Mazzotta, il Fazio di tutta la serie noir del Commisario Montalbano traducano la freschezza e la immediatezza di un film che, senza voler essere snob, non parla solo agli omosessuali, non solo ai napoletani, non solo ai pugili e ne solo ai galleristi d’arte.
Articolo a cura di Luca Lupo