Finalmente anche in Italia dal 24 ottobre arriverà l’atteso film Control, sulla storia di Ian Curtis leader dei Joi Division. Regista di eccezione quel Anton Corbijn che ha dedicato tutta la sua sfolgorante carriera ad immortalare i più grandi protagonisti della musica internazionale, dai Rolling Stone agli U2 agli stessi Joi Division. Nel 1979 lascia l’Olanda per trasferirsi a Londra, il centro nevralgico dove tutto nasce e si trasforma, dove le band di giovani musicisti cambiano la fisionomia stessa del fare musica. Qui incontra Ian Curtis, qui ne segue il successo e il disfacimento. E’ questo il nucleo centrale del film che, a detta del suo autore, non è un film musicale ma un film personale, dove gli avvenimenti pubblici e i ricordi intimi si trasformano in immagini e suoni, linea d’orizzonte per una storia che appassionerà non solo i seguaci della rock band inglese. Alla loro carriera, che ha spirato tutta una generazione di musicisti, dai Depeche Mode ai Massive Attack ai Bauhaus e tanti altri, si intreccia la vicenda personale di Ian Curtis, genialità, psicosi e dissolutezza, in un bianco e nero, lontano dall’essere snob, che traccia perfettamente le vibranti atmosfere di quegli anni. Il regista ha affidato il ruolo del protagonista al giovane attore Sam Riley, al suo primo impegno di rilievo. La straordinaria somiglianza e l’utilizzo rigoroso e pulito della macchina da presa ce ne restituiscono un’immagine cruda e vivida tutt’altro che di maniera.
Articolo a cura di Luca Lupo