Trento parte da una nobile causa, pragmatica e necessaria alla sussistenza del cinema giovane. Il suo Festival CinemaZero 2008, in programmazione il 26 e il 27 novembre, mette in premio non delle somme in denaro ma il corrispettivo in attrezzature tecniche, biglietto a/r per raggiungere il luogo della premiazione e il relativo pernottamento. Sia il Premio della Giuria critica che quello del pubblico tendono a privilegiare gli autori giovani venendo in contro alle loro esigenze contingenti e materiali, così da facilitarne alcune aspetti di una passione spesso limitata dalle scarse possibilità finanziarie. Il cinema costa, è un fatto risaputo, a qualsiasi livello, dal cinema indipendente ai cortometraggi e a maggior ragione quello delle major internazionali. Spesso la qualità è subordinata alle possibilità economiche dei cineasti. Al giorno d’oggi anche produrre un corto di qualità implica degli investimenti notevoli in macchinari, location, costumi, post produzione etc. E’ sempre stato il cruccio dei registi e dei produttori quello di recuperare i fondi necessari per portare avanti dei progetti culturali ad alto livello. Alle grandi somme e alla grandi produzioni corrisponde sempre una minore libertà nelle scelte artistiche. Quindi anche grandi registi come Rosselini o Lynch hanno cercato nella loro carriera di una maggiore indipendenza decisionale cercando di rendersi economicamente autonomi riducendo i badget dei propri film. Questo è anche l’obiettivo del Festival CinemaZero di Trento, valorizzare i progetti a costo zero. Infatti questa è la discriminante principale per partecipare a questo festival. Ogni autore potrà partecipare con i lavori realizzati anche con semplici macchine fotografiche o le videocamere del telefonini cellulari, in linea con un’altro progetto interessante, quello creato appositamente per la Nokia dal regista Spike lee.
L’arte, in fondo, è negli occhi di chi guarda, parafrasando un celebre detto.
Articolo a cura di Luca Lupo