Sarà Colin Farrell a calpestare il tappeto rosso (in contro tendenza, ancora per un pò, lo pronuncerò in italiano) della Festa del cinema di Roma, per presentare il film di Gavin O’Connor, Pride and Glory-Il prezzo dell’onore. Nelle sale italiane uscirà invece il 31 ottobre. Sceneggiato da Joe Carnahan e dallo stesso O’Connor, racconta di una famiglia di poliziotti del dipartimento di New York immischiati in un delicato scandalo di corruzione che, inevitabilmente, li metterà di fronte alle loro responsabilità personali e alla fine uno contro l’altro. Quattro agenti della polizia di New York sono rimasti uccisi in un agguato. Il tragico evento scuote l’intero Dipartimento di Polizia, mettendo tutti in allerta. Con un assassino a piede libero e così tanto in gioco, Il Capo dei Detective di Manhattan, Francis Tierney Senior (Jon Voight), chiede a suo figlio, il Detective Ray Tierney (Edward Norton), di condurre
le indagini. Ray accetta il caso anche se con riluttanza, consapevole del fatto che i poliziotti uccisi prestavano servizio sotto il comando di suo fratello, Francis Tierney, Jr. (Noah Emmerich), e al fianco di suo cognato, Jimmy Egan (Colin Farrell). Apparentemente sembrerebbe trattarsi del solito sequestro di droga finito tragicamente, ma le indagini porteranno a ben altri risultati, mettendo in crisi l’intricato gioco di rapporti tra i protagonisti, facendo emergere le mille sfumature di un equilibrio precario tra legalità e omertà di casta.
Il protagonista, Edward Norton, si renderà conto di come sia difficile continuare a servire la legge e contemporaneamente difendere l’onore del corpo di polizia e della propria famiglia. Ogni casta tende a chiudere le proprie maglie nel tentativo di difendersi dalle accuse dell’esterno anche a costo di infrangere quella legge che, nel caso della polizia, è chiamata a far rispettare. Ne abbiamo avuto anche noi un chiaro esempio nei tragici fatti del G8 di Genova. Il regista racconta di questo “muro blu del silenzio” costruito ad arte per tenere fuori ogni intruso, blu come il sangue di questo paladini dell’onore, impenetrabile come il silenzio del colpevole.
Articolo a cura di Luca Lupo