Due novelli sposi si trasferiscono nella casa dei loro sogni in una tranquilla zona della California meridionale, ma si accorgeranno ben presto che quello che si è presentato a loro come un vicino premuroso e rassicurante, in realtà si trasformerà in un incubo insostenibile e porterà la convivenza a un punto di non ritorno. Questo è il plot centrale del film La terrazza sul lago, che uscirà in Italia il 31 ottobre, di Neil LaBute (Amici e vicini, Nella società degli uomini), ed interpretato da una vecchia conoscenza del cinema d’azione/poliziesco Samuel L. Jackson (Pulp Fiction) e dalle giovani promesse Patrick Wilson (Little Children) e Kerry Washington (Ray, L’ultimo Re di Scozia), per la Sony Pictures. Il veterano poliziotto di Los Angeles Abel Turner (Jackson) controlla il suo vicinato con lo stesso zelo che mette nei pattugliamenti di servizio per le strade. Padre single di una figlia adolescente e di un ragazzino più piccolo, Abel è un uomo che da solo rappresenta una garanzia e si assicura sempre che i suoi rigidi 4 standard di comportamento vengano rispettati, anche se questo significa creare dei problemi ad alcune persone. Chris (Patrick Wilson) e Lisa Mattson (Kerry Washington), una coppia rampante e progressista, si stabilisce accanto a Turner, che disapprova il loro matrimonio interrazziale. Con l’intenzione di liberare il vicinato da qualsiasi cosa o persona che lui ritiene “indesiderabile”, Turner si scatena in una serie crescente di danneggiamenti ed insulti contro i Mattson, dall’ignorare la loro richiesta di non puntare le sue potentissime luci di sicurezza sulla loro camera da letto al creare problemi ad una festa di benvenuto. Abel sfrutta i suoi legami con la polizia per contrastare i nuovi vicini senza rischiare nulla, sperando così di convincerli a fare le valigie e trasferirsi. Quando Abel supera il confine che separa un vicino fastidioso da un avversario pericoloso, la coppia cerca di reagire, cosa che aumenta ancora di più la furia di Turner. Il risentimento tra questi vicini aumenta di giorno in giorno ed è solo questione di tempo prima che la situazione si trasformi in uno scontro potenzialmente mortale. Lo sceneggiatore David Loughery spiega come non sempre possiamo sceglierci i vicini e a volte quelli che vivono intorno a noi non sono persone che normalmente frequenteremmo. C’è sempre, come in alcuni film americani, una sorta di paranoia, di senso di persecuzione, di sciagure pronte a colpire e a stravolgere la quotidianità. L’americano medio vive con disagio, a volte, il rapporto conflittuale con il proprio “altro”, quello che vive al di la della strada e che può rivelarsi anche un pericolo pubblico.