Mélanie Thierry: intervista prima dell’uscita del film “La princesse de Montpensier”

 

Mélanie Thierry è pronta a stupire il pubblico con la sua interpretazione di Marie nel film “La princesse de Montpensier” che sta per uscire in Italia. Per il momento però l’attrice che è anche una modella si rilassa e si lascia fotografare per Max e, per l’occasione, si racconta mostrandosi in tutto il suo splendore. Tuttavia non nasconde le sue debolezze e i suoi punti forti e dice:  “La sicurezza non è una delle mie armi, le labbra sì. Ma ormai ho ucciso la lolita che è in me”.

Negli scatti si è lasciata riprendere da Ellen Von Unwerth, abituata ad immortalare gli artisti e ha detto:  “Sono tendenzialmente timida e dimessa. Non mi piace sentirmi al centro dell’attenzione. Se mi sento bella? A volte sì, ma non accade spesso. La sicurezza non è una delle mie armi…”. Strano a credersi visto che da sempre è nel mondo delle passerelle e molto acclamata. Ha iniziato a 15 anni quando era soprannominata “le lèvres”. Di fronte alle domande dei giornalisti tra uno scatto e l’altro ha detto: “Il fotografo Peter Lindbergh vide alcuni miei scatti ero bassa, ma per gli spot e le foto funzionavo. Così lasciai la scuola: oggi non so se lo rifarei. Mi mancano le basi ‘culturali’… ero bionda, carina, avevo occhi molto belli. Ero la lolita perfetta: perché non sfruttare quell’etichetta? Poi però ci ho messo anni a staccarmene professionalmente, nel privato invece è bastato che diventassi madre per uccidere la lolita in me”.

 

La sua carriera è già ben nutrita dagli inizi con Tornatore e Faenza fino alla conquista nel 2010 del “Cesar”  e per il nuovo film si è molto impegnata: “Se mi reputo un’attrice? A volte sì, il giorno dopo no… Ho cominciato a recitare perché me l’hanno offerto, non so dire di no. Come Marie leggo moltissimo, certo i tempi sono cambiati, ma penso che noi donne dovremmo essere sempre affamate di sapere, dobbiamo farlo per noi, perché più sappiamo e più siamo forti. La principessa è una specie di pre-femminista: io ho imparato come lei a sopravvivere in un mondo maschile, perché moda, pubblicità e cinema sono governati dagli uomini, dai loro soldi e dai loro gusti”.

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