A Cannes, sembra proprio essere stato così e il tanto atteso Dracula in 3D non ha conquistato gli applausi previsti. Addirittura in fondo alla sala si sarebbe udita pure qualche risata, mentre veniva proiettata la pellicola e sul film horror di Dario Argento tanto atteso ora potrebbe arrivare una pioggia di critiche, oppure si tratta di un lungometraggio che va rivisto prima di essere giudicato. E’ stato presentato fuori concorso alla 65esima edizione del Festival di Cannes, ma i giornalisti non sono apparsi convinti e hanno trovato non credibili al massimo alcuni effetti speciali utilizzati in varie scene.
Se credete che il maestro dell’horror se la sia presa, però, vi sbagliate di grosso e, anzi, ribatte:”Il mio è un Dracula feroce, non quello giovanile di Twilight”. Poco realismo come di consuetudine nel genere e molte suggestioni e il suo Dracula si trasforma prima in gufo, poi in lupo, infine, proprio come un vero demone, in uno sciame di mosche. Terrore dietro la porta, ma non tutti ne assaporano il brivido.
Il lungometraggio è stato girato in inglese tra sangue, teste mozzate, brandelli di carne strappati a morsi e lui è invece molto soddisfatto del risultato, tanto che ha detto: “Questa tecnologia ti dà tutta una prospettiva diversa, una diversa profondità che ha la sua efficacia, modernizza il tutto. Volevo insomma recuperare quello davvero cattivo, quello che faceva paura davvero”. Secondo lui il vampiro doveva essere più simile alla visione classica e ad aiutarlo la figlia Asia che qui interpreta la vampira Lucy, un’amica di Mina (Marta Gastini) moglie del vampiro reincarnata. Lei conferma: “Sono uno spirito libero e selvaggio, in contatto con la natura, proprio come sono nella vita. Una che inizialmente sembra innocente, ma non lo è affatto. Anzi, sarò proprio io a far risvegliare la sessualità a Dracula”. Senza dimenticare l’aspetto erotico con scene di nudo che ricordano lo spirito dei B-movie italiani, anni Settanta.