Martin Scorsese non le manda certo a dire a Raffaele Lombardo, ex governatore della Regione Sicilia e anche se è famoso come regista, sa bene cosa dire quando si parla di quel tarlo che oscura da tempo la Trinacria e infatti ribatte: “Parlare di mafia e raccontarla rappresenta il modo migliore per debellarla, svelandone i meccanismi e raccontandone le vicende”. Le sue parole sarebbero state dettate da un attacco, proprio dall’uomo politico, come ha riferito la testata online “Nebrodi”. Il tutto è legato al film “The Wolf of Wall Street”, il cui set p allestito in questi giorni e che sta attualmente girando a New York con l’attore Leonardo Di Caprio.
Che cosa avrebbe fatto Lombardo di tanto grave da far infuriare addirittura Martin Scorsese, regista tra l’altro di origine italiana? Avrebbe criticato aspramente Scorsese e la serie tv “Boardwalk Empire”, attualmente in onda su Rai 4. Per tal motivo ha detto:
Nel pieno rispetto della libertà di espressione, e pur riconoscendo la sua grandezza artistica, faccio un appello a Martin Scorsese, la cui serie “Boardwalk empire” associa di nuovo la Sicilia ai mafiosi, arrecandole un danno d’immagine incalcolabile. Suggerisco a Scorsese, produttore del serial, di ambientare invece in Sicilia, con tutta la sua storia, una produzione sulle tante cose straordinarie che questo popolo è stato in grado di fare, compresa la lotta vincente contro la mala pianta della mafia.
Una esternazione che, ovviamente, non ci aveva messo molto ad arrivare alle orecchie di critici, intellettuali e politici, quasi tutti in evidente disaccordo. Da qui sono nati dibattiti e, del resto, non è la prima volta che accadono fatti del genere ai danni del Premio Oscar del 2007, precedentemente stigmatizzato per film sulla mafia quali “Quei bravi ragazzi”, “Mean Street” e “Casinò”. Intervistato dal “Times” Scorsese aveva inoltre espresso il suo amore per la Sicilia e “simpatia verso tutti coloro che combattono la mafia, siano essi politici, intellettuali o personaggi dello showbiz. Il rilancio della Sicilia passa anche attraverso la gente che vuole realmente lottare contro la mafia”.