Ha la voce di Isabella Ferrari la versione italiana del doc francese Le premier cri (grande successo in patria) che dal 13 febbraio sarà nelle nostre sale distribuito da Lucky Red con il titolo Il primo respiro. Il 29 marzo del 2006, durante un’eclissi totale di sole, Gilles De Maistre, ha registrato il parto di dieci donne negli angoli più disparati del pianeta. Per arrivare a questa inconsueta avventura ha impiegato 22 mesi di ricerche coadiuvato da dieci ricercatori e 45 informatori locali, ha percorso 236mila chilometri, ha incontrato 120 donne in stato interessante, ha assistito a 52 ecografie. La singolare idea gli è venuta da una serie di documentari televisivi da lui realizzati nel reparto di maternità del Robert-Debré di Parigi: da lì si è mosso per indagare costumi, attese, paure, speranze, rischi e rituali della nascita in diversi luoghi del mondo.
Dall’Occidente, che è rappresentato dalla Francia e dagli Stati Uniti (il parto di una danzatrice che sceglie di calcare la scena fino all’ultimo e quello di una neo-hippie seguace dell’ideale della nascita libera) si è poi spostasto in Vietnam (il parto ospedalizzato e seriale), India (il timore di avere un’altra femmina), Brasile (il rituale comunitario nella foresta amazzonica), Niger (la donna Tuareg che perde il figlio nel deserto), Tanzania (la fierezza della donna Masai), Giappone (il parto dolce sul tatami), Messico (il parto coi delfini), Siberia (il parto in solitudine di una nomade dei ghiacci). Coadiuvato dalla giornalista Marie-Claire Javoy, che sul film ha appena pubblicato due libri, Il primo respiro offre immagini commoventi e/o inquietanti in puro spirito New Age.