Il cinema è fatto anche di contaminazioni ed influenze, per questo dopo quello turco ed euro-mediterraneo, la Casa del Cinema di Roma punta sui lavori israeliani contemporanei dietro la macchina da presa. L’appuntamento in questo senso va da oggi al 7 novembre con la proiezione dell’edizione 2012 del Pitigliani Kolno’a Festival (Pkf), rassegna del cinema israeliano e di argomento ebraico. Un evento particolarmente importante, visto che nel Belpaese non ci sono altri esempi di questo genere.
Il programma di quest’anno prevede ben 33 film quasi tutti israeliani con temi molto differenti, ma tutti già ben conosciuti anche oltre il panorama nazionale. Questo perché hanno recentemente agguantato dei riconoscimenti o delle candidature. Un esempio su tutti, in questo senso, è rappresentato da ‘Footnote’, di Joseph Cedar” (miglior sceneggiatura a Cannes e candidato all’Oscar). In primo piano, poi, il più grande documentarista di Israele che è David Ofek, del quale verranno proiettati quattro titoli, tra cui ‘No. 17’. La pellicola è balzata agli onori della cronaca, per aver permesso al regista di scoprire prima della polizia locale, la 17esima vittima di un attentato avvenuto in Israele nel 2002.
Come dimenticare poi i grandi maestri di cinema ebrei Stanley Kubrick, Roman Polanski e Woody Allen la cui carriera verrà raccontata in un documentario? Spazio notevole, ancora agli esordienti e ai registi da tenere d’occhio. In più, il Dipartimento di cinema dell’università di Tel Aviv è uno degli ospiti d’onore di quest’anno, e verranno proiettati film girati da suoi studenti ed ex studenti. Ci sarà, infine, la categoria ‘Percorsi ebraici‘ con quattro documentari, tra cui ‘Profughi a Cinecittà’, nel quale si racconta di migliaia di scampati alla guerra che si rifugiarono negli Studios della Hollywood sul Tevere, trasformata in un campo profughi. Tra di loro c’erano i parenti di Ofra Farhi, presente all’inaugurazione della manifestazione. Previsti pure laboratori e incontri d’autore.