Un grave lutto ha colpito il mondo della musica e non solo visto che Enzo Iannacci era anche un grandissimo cabarettista e attore. L’artista è morto nelle scorse ore, facendo rimpiangere il suo ruolo da gran protagonista sulla scena italiana. Aveva 77 anni e rappresentava quella Milano di avanguardia di qualche decennio fa, sulle sette note ma anche nel campo recitativo. E’ stato autore di pezzi diventati il simbolo della cultura popolare e non solo la famosissima “Vengo anch’io, no tu no” e “Quelli che”. Iannacci era anche un medico cardiologo e non ha mai smesso di praticare la sua attività, nonostante avesse ottenuto un successo incredibile.
Enzo Iannacci sapeva di avere poco tempo da vivere, visto che era malato di cancro da tempo ed era stato ricoverato in ospedale da giorni, dopo un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute. Non è morto da solo però, visto che al momento della scomparsa nella clinica Columbus dove si trovava c’era tutta la famiglia. Iannacci è considerato tra i caposcuola del cabaret italiano e ha prodotto quasi trenta album, più varie colonne sonore ed è stato in prima linea in teatro e pure al cinema e in tv. E’ poi uno dei pionieri del rock and roll italiano, insieme ad Adriano Celentano, Luigi Tenco, Little Tony e Giorgio Gaber, con il quale formò un sodalizio durato più di quarant’anni. Dopo la laurea in medicina, invece, si era trasferito per un periodo in Sudafrica e negli Stati Uniti. Con Gaber aveva formato “i due corsari” un duo che debuttò nel 1959. Il 19 dicembre 2011 Fazio ha condotto uno speciale su di lui, facendo intervenire gli amici di vecchia data che hanno interpretato i suoi brani. Iannacci ha fatto la sua apparizione alla fine cantando due pezzi. Oggi colleghi e fan lo ricordano con affetto per il grande contributo che ha dato all’arte italiana.
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