E’ morto Tonino Accolla e il mondo del doppiaggio e dello spettacolo in generale è in lutto. Aveva solo 64 anni ma era malato da tempo e il decesso è avvenuto nelle scorse ore al Policlinico Gemelli di Roma. Attore teatrale e televisivo, aveva prestato la voce a moltissimi personaggi noti in tutto il mondo come Eddie Murphy, Mickey Rourke, Kenneth Branagh, Homer Simpson. Questo solo per citarne alcuni.Lo stesso Accolla, poi, è stato direttore di doppiaggio dal kolossal “Titanic” a “Braveheart” ai maggiori successi cinematografici degli ultimi 30 anni. Apprezzato e noto anche oltre i confini nazionali, ha ricevuto nel tempo molti riconoscimenti. Primo fra tutti quello alla carriera con il Nastro d’argento per il miglior doppiaggio eseguito nel 1991 per la parte dell’attore Kenneth Branagh in “Enrico V”. Natalia Accolla era la nipote e aveva pure un figlio, Lorenzo, che come lui oggi svolge lo stesso lavoro.Le sue origini erano siciliane, di Siracusa per la precisione e tutti lo ricordavano per aver doppiato Eddie Murphy in quasi tutta la filmografia del comico afroamericano. Per Tonino Accolla, però, le cose sono cambiate dal film “Tower Heist – Colpo ad alto livello” del 2011. In quel momento è stato sostituito da Sandro Acerbo e tutti si sono accorti che aveva perso la sua mitica risata.
I più giovani, poi, sono veramente a lutto perché lui ha sempre doppiato Homer nella versione italiana dei “Simpson”. Nella stessa serie tv animata è stato direttore del doppiaggio della maggior parte degli episodi trasmessi in Italia. Tra le star hollywoodiane poi che parlavano con la sua voce c’erano: Tom Hanks, Mickey Rourke, Hugh Grant, Jim Carrey, passando per Ben Stiller, Tim Curry e Gary Oldman (“Lèon” e “Il quinto elemento”), nonché il personaggio Timòn nei film d’animazione della serie “Il Re Leone” e Mike nel film “Monsters & Co”. Era lui pure Mushu nel film “Mulan 2” del 2004. E’ stato direttore del doppiaggio di vari film fra cui “Borat”, “Hot Shots!”, “Il Silenzio degli Innocenti”, “Braveheart”, “Crush”, “Titanic” e “Avatar”.