Sapete chi è Stefano Bognar? Un uomo con la passione per la pellicola, la stessa che era alla base di Nuovo Cinema Paradiso, un film al quale ovviamente fa riferimento anche lui quando gli chiedono cosa lo animi in questa lotta contro la morte della pellicola.
A Stefano Bognar piace il rumore forte della pellicola che scorre, piace tutto quel frastuono al quale ormai non siamo più abituati. Adesso ha 53 anni e come proiezionista ha alle spalle una carriera di 39 anni. Per questo dice di essere il Nuovo Cinema Paradiso e non solo, parla della particolarità di alcuni film, in primis le pellicole di Tarantino. E proprio perché l’ultimo film di questo regista è adesso in sala, ecco cosa racconta Bognar:
Tra le sue mani esperte, oggi, scivolano i 70mm di Tarantino e del suo The Hateful Eight: “È incredibile quello che ha fatto”. Stefano inizia a descrivere i particolari del lavoro di Tarantino, elogia la grana dei 70mm e la definizione dell’immagine ma non usa un linguaggio specifico (lui che, oltre a essere proiezionista è pure tecnico per la Prevost – azienda da oltre 100 anni dedicata alla realizzazione di proiettori – e oggi, dopo le cineprese, ha dovuto imparare anche a installare impianti digitali) che spaventerebbe qualsiasi neofita della religione “pellicolese”. Cerca piuttosto, con le parole, di trasmettere la sua passione, “la stessa che avevo quando ho iniziato”. Quando a Genova, dai salesiani di Don Bosco, Stefano ha ricevuto dei fotogrammi di Biancaneve.
Racconta di come fosse difficile intrufolarsi nelle sale di proiezione una volta e di come oggi nessuno si azzardi a fare questo gesto folle. Tutta l’intervista è su Repubblica.