C’era chi puntava sull’Iran, chi sul Canada, chi sulla Grecia, ma alla fine ha vinto la Cina. La giuria presieduta dal francese Jean-Marie Blanchard, ex direttore del Grand Théatre di Ginevra, tra cui spiccava anche la presenza della nostra Alba Rohrwacher, ha deciso di premiare il film She, a chinese della regista Xiaolu Guo. Grande colonna sonora, grande intepretazione della protagonista Huang Lu, per una storia che, a nostro avviso, è una fin troppo evidente metafora di una Cina che adotta i comportamenti occidentali senza riflettere sulle consueguenze.
Grande successo anche per l’ultimo film presentato in concorso, Nothing Personal dell’esordiente irlandese Urszula Antoniak, che non solo ha ricevuto il Pardo d’Argento per la migliore intepretrazione femminile, la splendida attrice olandese Lotte Verbeek, ma si è anche aggiudicata il premio della giuria dei giovani e quello per la migliore opera prima.
L’altro Pardo d’Argento, quello per la migliore intepretrazione maschile è andato, con il favore di tutti, al bravissimo Antonis Kafetzopoulos che nel greco Akadimia Platonos è riuscito a dipingere un personaggio tragicomico, difficile da dimenticare.
Tra le altre sezioni, siamo molto orgogliosi di vedere premiato nella categoria Cineasti del Presente, con il premio Ciné Cinema, il lavoro di Stefano Savona che con Piombo Fuso ci mostra un reportage straordinario dalla striscia di Gaza.
Il 62° Festival del Film di Locarno si conclude con un bilancio tutto sommato positivo, vista la difficile congiuntura economica: un aumento del 2,5% di spettatore in Piazza Grande, sezione vinta dal film svizzero Giulias Verschwinden di Christoph Schaub, ma anche un forte calo degli accreditati (-12%). Intanto l’attuale Direttore, Frédéric Maire, ha salutato e ringraziato tutti i collaboratori avuti in questi 4 anni. Dall’anno prossimo primo settembre sarà sostituito da Olivier Père: in bocca al lupo!
Tutti gli altri vincitori nel sito del Festival di Locarno.
Sara Sagrati