Già la Mostra ci aveva stupito inserendo in concorso l’ultimo film di fiction dell’ormai convinto documentarista Werner Herzog, che si cimenta addirittura con un remake, ma ha anche scodellato il film a sorpresa che… sorpresa, è ancora di Werner Herzog. Anzi di più, è di Herzog ed è prodotto da David Lynch.
Il fine settimana della Mostra del Cinema è cominciato così, all’insegna di un doppio colpo di scena. Da una parte la sorpresa nell’assistere a Bad Liutenent. Call of port: New Orleans che più che un remake de Il Cattivo Tenente di Abel Ferrara è un noir herzoghiano con risvolti ironici e grotteschi. “Io non so chi sia Abel Ferrara e non ho mai visto nessuno dei suoi film” ha dichiarato il regista tedesco in conferenza stampa. Realtà o bugia? Noi propendiamo per la seconda ipotesi, visto che nonostante la sceneggiatura abbia eliminato tutti i riferimenti religiosi e cattolici, tema preponderante del primo “cattivo tenente”, la camera del nuovo cattivo tenente (uno stordito Nicholas Cage da applausi) contiene una bella collezione di statue raffiguranti la Madonna. Un caso?
Dall’altra parte grande stupore alla proiezione stampa del primo film a sorpresa (il concorso ne prevede un altro), quando sullo schermo è apparso il titolo My son, my son, what have ye done?, altro film di fiction diretto sempre da Herzog e addirittura prodotto da David Lynch. Applausi! Al termine della proiezione però l’entusiasmo era già calato. Il film, tratto da una storia vera e realizzato con toni onirici e surrealisti, forse non è non del tutto riuscito e ha lasciato molti addetti ai lavori perplessi e interrogativi.
Non era mai successo che un regista avesse ben due film in concorso, cosa che a ben diritto scrive il nome di Werner Herzog nella storia del festival. Ma il Festival ha esagerato e “ha triplicato il colpo” inserendo nella sezione Orizzonti un suo cortometraggio dal titolo La Bohème, 4 minuti sull’opera pucciniana.
“Non sono mai stato in concorso a nessun grande festival durante la mia lunga carriera. Quindi ringrazio Marco Muller che mi ha permesso di moltiplicare in una volta sola il mio curriculum” ha detto Herzog. Che sia nato un amore?
Sara Sagrati