Lo storico abbraccio tra Christian De Sica e Massimo Boldi, per lunghi anni solidali e poi protagonisti di un divorzio artistico burrascoso, ha come palcoscenico nientemeno che il Quirinale, dove questa mattina il presidente Giorgio Napolitano ha consegnato i Premi De Sica e i Premi Eti, alla presenza di Gian Luigi Rondi, che istituì il premio intitolato al grande regista di Ladri di biciclette più di trent’anni fa.
Boldi e De Sica litigarono nel 2006 dopo anni di successi natalizi a colpi di risate. Il duo comico annunciò una separazione artistica, ma poi se ne spararono a vicenda di tutti i colori.
Ieri, invece, 9 Novembre 2009, Christian De Sicaelargisce sorrisi alle telecamere e si congratula con i due colleghi più stretti, Neri Parenti (premiato tra i registi, insieme a Marco Pontecorvo e Marco Risi) e appunto Massimo Boldi, “e ora lo vado a menare“, aggiunge sornione.
Boldi vede questo premio come una sorta di risarcimento per la dimenticanza dei David di Donatello che a maggio scorso avevano reso omaggio per i film di Natale solamente a De Sica. “Mi sarebbe piaciuto condividere quel premio con lui”. Ma subito aggiunge: “Io faccio cinema popolare, mi chiamano le grandi major, con tre film ho fatto incassare 36 milioni a Medusa“. Mentre con la sua casa di produzione la Meril, ha realizzato una fiction per Canale 5 dal titolo Fratelli Benvenuti. “E’ la storia di una famiglia di salumieri del Nord che a un certo punto si trasferisce in un centro commerciale, perché sono quelle ormai le vere piazze d’Italia“.
La sala è affollata più che mai. La lista dei premiati è interminabile. C’è anche un riconoscimento alla memoria a Mike Bongiorno, ritirato dalla moglie Daniela Zuccoli mentre tutti si alzano in piedi per applaudire. Ma i premiati sono soprattutto attori: Antonio Albanese, Luca Argentero, Claudio Bisio, Ilaria Occhini, Jasmine Trinca, Gabriele Ferzetti. A Giovanna Mezzogiorno, la Susanna Ronconi del film più atteso e chiacchierato della stagione, La prima linea, tocca parlare a nome di tutti. Per l’occasione è vestita con un gessato maschile, i capelli raccolti, gli occhiali dalla esile montatura di metallo. Nel suo discorso non manca un accento polemico contro le posizioni di rendita che vanno a detrimento delle nuove generazioni. “Troppo spesso si prediligono visibilità, vanità e nepotismo a scapito della professionalità e della seria preparazione”. E spezza una lancia a favore delle opere prime, “a cui andrebbero dati i finanziamenti pubblici in una logica di trasparenza”. Giovanna sta per partire per gli Stati Uniti, dove sosterrà il tour americano di Vincere di Marco Bellocchio.