Oggi, 3 Dicembre, Sottodiciotto Film Festival rende omaggio a Mario Monicelli, ospite al Festival per presentare la versione restaurata del suo corale Padri e figli (Cinema Massimo 2, ore 20.30) grazie a un’iniziativa realizzata in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e curata da Sergio Toffetti.
Mario Monicelli, che negli ultimi mesi ha accompagnato in varie manifestazioni diverse sue pellicole oggetto di recenti ripristini, presenterà anche un suo altro film poco noto al grande pubblico, lo “sperimentale” e avanguardistico To’, è morta la nonna! (ore 22.30), ingiustamente sottovalutato all’epoca della sua uscita e a lungo dimenticato. Proprio in questa pellicola è possibile ammirare, nel ruolo del nonno sornione e cospiratore, il poliedrico Sergio Tofano, il grande “Sto”– illustratore e caricaturista per libri e riviste, attore teatrale, cinematografico e televisivo, regista, commediografo, scenografo e costumista nonché “papà” dell’amatissimo Signor Bonaventura – che Sottodiciotto Film Festival ricorda a cento anni dal suo esordio come attore nella compagnia teatrale di Ermete Novelli anche con la proiezione di Cenerentola e il Signor Bonaventura (ore 18.45) la “fiaba per ragazzi” da lui diretta, rimasta invisibile per decenni e ora proposta nella versione restaurata dalla Cineteca Nazionale.
In serata, Sottodiciotto Film Festival presenta in anteprima Non è ancora domani – La pivellina (Cinema Massimo 3, ore 20.30), film diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel che racconta una storia di outsider nell’Italia di oggi affrontando con grazia e delicatezza i temi dell’amore incondizionato, della lotta al pregiudizio, dell’emarginazione e della fratellanza.
Coproduzione italo-austriaca, il lungometraggio ha vinto il Premio Lino Miccichè alla 45a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro per «l’ammirevole metodo autarchico con cui Tizza Covi e Rainer Frimmel sono riusciti a far propria la lezione zavattiniana, l’ascolto di un Reale sondato e studiato con pazienza certosina».
Il programma speciale Rom città aperta prosegue per la seconda giornata con altre proiezioni di lungo e cortometraggi – inediti in Italia – che offrono un quadro generale delle modalità di rappresentazione delle comunità gitane e di taluni aspetti della loro vita meno conosciuti al grande pubblico: la relazione con la cultura d’appartenenza (Swing di Toni Gatlif, Cinema Massimo 3, ore 16.15), l’idea del viaggio e del radicamento su un territorio (Citizen Manouche di Thomas Chansou, ore 18), l’arte collettiva della sopravvivenza (Gipsy Summer di Kristina Nikolova, ore 19). Nel tardo pomeriggio (ore 19) verrà anche presentato, alla presenza dell’autore, il libro-reportage Non chiamarmi zingaro di Pino Petruzzelli, da cui è stata tratta recentemente “un’orazione civile”, dal titolo omonimo, che verrà portata in scena nei prossimi mesi in molti teatri italiani.
Prosegue anche il programma C’era una volta il Muro. Giovani sguardi inquieti prima dell’89, che presenta un titolo di spicco: Berlin – Ecke Schönhauser, (Berlino – Angolo Schönhauser, Cinema Massimo 3, ore 22.30), il film-capolavoro di Gerd Klein che racconta una generazione in fermento, tra l’insoddisfazione per una vita fatta di rinunce e la voglia di ribellione. Realizzato prima della costruzione del Muro, il lungometraggio, diventato immediatamente un cult e più volte definito il “Gioventù bruciata della DDR”, fu boicottato dai funzionari del partito comunista che lo accusarono di “nichilismo”.
Anche la retrospettiva dedicata a Mike Leigh presenta un titolo di richiamo, Il segreto di Vera Drake (Cinema Massimo 2, ore 16.30), vincitore del Leone d’oro a Venezia nel 2004.